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Ethiopian Airline: la procura di Roma apre un fascicolo per i morti italiani

ROMA – Come sempre accade in questi casi di morti di italiani all’estero, la Procura di Roma ha aperto un
fascicolo di indagine in relazione alla morte di otto connazionali nel disastro aereo del boeing 737 della Ethiopian Airline. Il procedimento, coordinato dal procuratore Giuseppe Pignatone, è al momento senza indagati e ipotesi di reato. Nello schianto, poco dopo il decollo da Addis Abeba, hanno perso la vita l’archeologo siciliano Sebastiano Tusa, il presidente dell’Ong Link 2007, Paolo Dieci, alcuni appartenenti a una onlus di Bergamo, fra i quali i coniugi Spini di Sansepolcro, e due ragazze impegnate nel programma alimentare mondiale dell’Onu.

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