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Pensione di cittadinanza: saranno molte meno del previsto le famiglie che la percepiranno

ROMA – Le famiglie che riusciranno ad accedere alla pensione di cittadinanza saranno molte meno delle 250.000 ipotizzate nell’ultima audizione dell’Inps alla Camera, mentre le persone coinvolte saranno un numero molto lontano dalle 500.000 annunciate dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio nelle scorse settimane.

A dirlo è il segretario generale dello Spi-Cgil, Ivan Pedretti secondo il quale il totale potrebbe limitarsi a circa 120 mila nuclei. Pedretti ha ricordato come ci siano paletti molto rigidi per accedere allo strumento che sostanzialmente si rivolge alla stessa platea di coloro che chiedono l’assegno sociale.

Di fatto, dice, siamo di fronte a una promessa elettorale e dopo le elezioni europee arriverà la disillusione. All’inizio del 2018 le persone che avevano un assegno sociale (fino a 458 euro al mese per 13 mensilità) erano 861.000 con un importo medio di 433 euro al mese. Per Pedretti, la pensione di cittadinanza di fatto risulterà nella maggior parte dei casi un’integrazione dell’assegno o della pensione sociale.

Dallo Spi Cgil ricordano che chi è in una condizione economica disagiata e ha almeno 67 anni può chiedere l’assegno sociale (se ha un reddito inferiore a 5.954 euro annui se è solo e 11.908 euro se è coniugato). L’assegno pari a 458 euro mensili per 13 mensilità (5.954 euro annui), in crescita dopo i 70 anni, è inferiore al limite massimo per la
pensione di cittadinanza (7.560 annui) ma si basa su criteri per il reddito familiare massimo meno rigidi di quelli della Pdc. In pratica tra chi ha la casa di proprietà solo chi ha l’assegno sociale può avere la speranza di ottenere l’integrazione della Pdc mentre tra chi ha la casa in affitto solo chi ha la pensione integrata al minimo e chi vive da solo con la pensione di invalidità al 100% potrebbe avere accesso a una parte della quota di beneficio legato al pagamento dell’affitto.

Rispetto all’assegno sociale, infatti, la pensione di cittadinanza prevede un beneficio per chi è in affitto (1.800
euro l’anno) ma potrebbe essere ottenuto da pochi dato che la stragrande maggioranza dei pensionati vive in una una casa di proprietà. Superano il limite previsto dalla pensione di cittadinanza e quindi non avranno incrementi i pensionati con trattamento minimo, maggiorazione e quattordicesima e quelli con trattamento di invalidità civile al 100% se vivono in una casa di proprietà. Ma non otterrà integrazioni anche neppure una coppia di pensionati con trattamento minimo e quattordicesima perché supererebbero il limite di reddito familiare.

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