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Governo, Conte: «Proporrò la revoca di Siri al prossimo cdm»

Il sottosegretario leghista Armando Siri

ROMA – Il premier, Giuseppe Conte, annuncia che proporrà la revoca del sottosegretario Armando Siri al prossimo consiglio dei ministri. In sostanza, vuole scaricare il sottosegretario indagato ma, forse per non assumersi la responsabilità diretta, e provocare la possibile ira di Matteo Salvini, preferisce che sia tutto il governo ad assumersi la responsabilità del siluramento. Così, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, dichiara: «Non mi voglio ergere a giudice del caso di Armando Siri, deciderà il prossimo consiglio dei ministri».

Aveva detto, Conte, che non si sarebbe fatto tirare per la giacca dal giustizialismo grillino di Luigi Di Maio e nemmeno dal garantismo di Matteo Salvini. Così rovescia su di loro, e sull’intero cdm la decisione scottante. E forse pericolosa per la stabilità del governo.

Prima della conferenza stampa c’era stata una mossa del sottosegretario Siri indagato per corruzione. Se non ci saranno novità – aveva fatto sapere – dai pm nei prossimi 15 giorni ha fatto sapere che si dimetterà. «Confido – ha detto in una nota – che una volta sentito dai magistrati la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. Qualora ciò non dovesse accadere, entro 15 giorni, sarò il primo a voler fare un passo indietro, rimettendo il mio mandato, non perché colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro. Dal primo momento ho detto di voler essere immediatamente ascoltato dai magistrati per chiarire la mia posizione. La disponibilità dei magistrati ad essere ascoltato c’è e confido di poterlo fare a brevissimo. Sono innocente, ribadisco di avere sempre agito correttamente, nel rispetto della legge e delle istituzioni, e di non avere nulla da nascondere. Proprio per questo, vivo questa situazione con senso di profonda amarezza».



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