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Governo e opposizioni si perdono in diatribe vacue e inutili. Querele, multe, denunce sempre all’ordine del giorno

Ormai la campagna elettorale viene fatta a colpi di social, querele, controquerele, denunce, mai che si trattino argomenti seri che interessino i cittadini. Fra i protagonisti spiccano sicuramente molti esponenti della sinistra da un lato e il ministro Salvini dall’altro. Fra le tante contese inutili e controproducenti che caratterizzano maggioranza e opposizione, sia fra loro che al loro interno, registriamo oggi anche un altro edificante episodio della battaglia in corso da tempo fra i sostenitori delle navi Ong e il Governo, in particolare i ministri Toninelli e Salvini.

Dopo che Pd, altri esponenti della sinistra, armatori e Ong hanno denunciato le malefatte del governo e gli accordi con la Libia, la Guardia costiera, risolto il problema delle ispezioni alla Mare Jonio, ha notificato verbali di contravvenzione di ben 2.000 euro ai tre parlamentari saliti a suo tempo sulla Sea Watch.

Reagisce Riccardio Magi, di + Europa, uno dei tre, insieme a Fratoianni e Prestigiacomo, colpiti dalla sanzione: «Mentre il ministro Salvini continua a dire di essere pronto a farsi processare, ma poi si protegge con l’ombrello
politico da accuse penali gravi come il sequestro dei migranti a bordo della Diciotti, mi arriva dalla Guardia costiera una multa per essere salito sulla nave Sea Watch a verificare le condizioni delle persone trattenute arbitrariamente e illegittimamente a largo di Siracusa. La Capitaneria di Porto di Siracusa ha infatti notificato una ammenda di 2.000 euro a me, ai colleghi Stefania Prestigiacomo e Nicola Fratoianni, e alle altre persone con cui a bordo di un gommone avevamo raggiunto la nave per effettuare un’ispezione. Ci contestano di essere saliti prima che sulla nave fosse eseguita la ‘libera pratica’. È una contestazione infondata e pretestuosa perché la nave non aveva fatto
scalo in paesi extraeuropei. Siamo saliti sulla nave per esercitare la nostra funzione di sindacato ispettivo, che è una prerogativa parlamentare, e prima di sbarcare ci è stata fatta una visita medica. Insomma, al grave abuso commesso da chi ha trattenuto per giorni sulla Sea Watch 47 persone, già provate dalla detenzione nei lager libici e dalla traversata, e l’equipaggio, se ne aggiunge uno ulteriore, piccolo e gratuito, al quale intendo oppormi ricorrendo in
ogni sede. L’auspicio è che il ricorso diventi l’occasione per accertare per via giudiziaria se vi siano state omissioni e
irregolarità da parte delle autorità».

Tesi avvalorata ovviamente dall’altro sanzionato, il deputato de La Sinistra Nicola Fratoianni, ospite quasi fisso della nave Mare Jonio della Ong Mediterranea: «L’ottusità della burocrazia. Un ministro è sotto inchiesta per aver sequestrato una nave e i naufraghi che c”erano a bordo, contravvenendo alle leggi italiane e alle norme internazionali. E cosa fa la Capitaneria del porto di Siracusa? Manda una multa a quei deputati che sono saliti a bordo, esercitando semplicemente le prerogative parlamentari. È un altro grottesco capitolo – prosegue l’esponente della sinistra – di una storia umiliante per la nostra Guardia Costiera, costretta da un potere politico a decisioni e a scelte in mare e sulla terraferma sempre più ridicole. Sono davvero curioso a questo punto – conclude Fratoianni – di sapere cosa ne pensi il Presidente della Camera, perché di questo passo i parlamentari della Repubblica diventeranno dei soprammobili di Palazzo Montecitorio. E questo non è un bel vedere per la nostra democrazia. Comunque va bene lo stesso, visti i tempi questa sanzione è una medaglia all’impegno civile».

Siamo alla farsa di una politica che si manifesta e cerca di farsi valere solo attraverso querele, denunce, multe, colpi di twitter e di facebook, ma non tiene in nessuna considerazione gli interessi veri del paese e dei cittadini, che assistono sdegnati e sgomenti a questo balletto indecoroso.

In attesa di conoscere cosa accadrà mercoledì, quando, sembra, il Consiglio dei ministri si occuperà del caso Siri, che sembra diventato il problema dei problemi per l’Italia intera. Il Governo litiga e l’opposizione si perde in diatribe puerili e inutili. Purtroppo non si vede una via d’uscita e neppure il fratello di Montalbano e il suo partito, diviso su tutto, possono fornire una valida alternativa. E Mattarella ha di che preoccuparsi per trovare una soluzione nel caso di una crisi per le baruffe dei due vicepremier. Ma questi sono come i ladri di Pisa, di giorno litigano e di notte si riappacificano, almeno finora è evvenuto così, tengono troppo alle poltrone.


Ezzelino da Montepulico


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