Torino: morto Gianluigi Gabetti, manager e consigliere della famiglia Agnelli

TORINO – Si è spento nella notte a Milano Gianluigi Gabetti, manager e consigliere della famiglia Agnelli.
Aveva 94 anni. Lo annuncia la famiglia. I funerali si svolgeranno in forma privata, mentre a breve sarà resa nota la data della messa di Trigesima pubblica, che si svolgerà presso la chiesa della Consolata di Torino.
Ricordo ancora il mio primo incontro con Gianluigi Gabetti, al quale mi hanno legato sentimenti reciproci di sincera stima nei miei anni nella città della Mole. Una brumosa mattina, intorno alle 9,00, sulle colline torinesi, mentre il sole faceva capolino tra le nuvole, ci siamo trovati, io e lui arrivati in anticipo, come nostro solito, a una cerimonia di commemorazione di un eccidio. Ci siamo presentati, (anche se non ce n’era bisogno) e lui ha tenuto subito a far presente che aveva sempre avuto ottimi rapporti con i prefetti, visto che suo padre era stato viceprefetto.
Dopo quel colloquio ci siamo rivisti periodicamente, ogni due o tre mesi, io l’invitavo a pranzo in prefettura, lui ricambiava al ristorante Il Cambio, quello dove pranzava Cavour. E ci scambiavamo opinioni sulla situazione torinese, nazionale e internazionale perché, mi diceva, lui aveva interesse a conoscere il giudizio del prefetto. E una volta, dopo le tante operazioni di sicurezza che avevamo realizzato per far progredire i lavori Tav e per contrastare le manifestazioni dei centri sociali, dopo tutti gli interventi che insieme alle istituzioni locali e alle categorie produttive e ai sindacati avevamo messo in campo per alleviare il disagio economico e sociale, già allora (2008 – 2009) rilevante, mi disse: «Eccellenza, siamo soddisfatti di quello che sta facendo, complimenti». Era il giudizio evidentemente non solo suo ma di tutto l’entourage della famiglia, e per un prefetto di Torino si trattava di un riconoscimento lusinghiero. L’ultima volta l’ho sentito per telefono, dopo la morte di Marchionne, ma non mi sembrò entusiasta della situazione, gli avvenimenti succedutisi nel tempo non dovevano averlo soddisfatto.
