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Spread vicino a 300, i rischi per l’economia e i cittadini

MILANO – Lo spread che si avvicina pericolosamente a quota 300 può creare danni pesanti per i mercati e i risparmiatori, ma anche per i cittadini che dalle banche così sensibili allo spread devono avere prestiti. Senza contare la spesa per interessi su un debito di quasi 2.360 miliardi.

Dai livelli record di novembre scorso, quando lo spread aveva raggiunto quota 325, tra marzo e aprile la quota era scesa di quasi 100 punti da quei livelli di guardia. Tanto che l’ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia pubblicato proprio il 3 maggio scorso (con lo spread a 250 punti) immaginava interessi in più per circa 4 miliardi tra 2019 il 2020.

ma adesso è tornata la fibrillazione, soprattutto per i timori per la crescita mondiale legate alle tensioni sui dazi. Così si spiega anche l’ennesimo calo dei rendimenti dei Bund tedeschi, considerati approdo sicuro, arrivati a -0,1%, il minimo dal 2016, a fronte del Btp a quota 2,74%. Il decennale spagnolo non arriva all’1%, con il differenziale tra Roma e Madrid arrivato a superare 180 punti. Proprio mentre l’effetto guerra dei dazi si fa sentire un po’ ovunque sui mercati, gli strappi nel Governo e qualche dichiarazione avventata di salvini non hanno certo contribuito a migliorare la situazione, anzi… E non è finita, a quanto pare. I mercati prevedono un certo mal di spread almeno fino alle elezioni europee, se non fino alla riunione Bc del 6 giugno. Potrebbero essere i dettagli di una manovra T-LTRO robusta a riportare un po’ di ottimismo sulla carta italiana che da inizio anno, è bene ricordarlo, ha comunque fatto meglio di tutti gli altri titoli di Stato.

economia, rischi, spread


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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