Giustizia: sciopero e presidio dei lavoratori davanti al Ministero. Chiedono adeguamenti economici
ROMA – I lavoratori e le lavoratrici del Ministero della Giustizia incrociano le braccia per lo sciopero nazionale indetto da Fp Cgil, Cisl Fp e UilPA. «Una data non casuale – come hanno ricordato le federazioni nazionali di Cgil Cisl Uil del pubblico impiego -. La data entro la quale il Ministro Bonafede avrebbe dovuto portare a termine gli impegni presi con l’accordo del 2017: su progressioni giuridiche, cambi profilo e passaggi di area, e la pubblicazione di bandi per specifiche professionalita’. I lavoratori, tra i meno pagati del settore ministeriale, chiedono adeguato riconoscimento economico, attraverso un sistema premiale trasparente e aggiornato. Lavorano da anni in condizioni difficili, sono sempre meno e sempre piu’ anziani. In tutti gli uffici giudiziari centrali di Roma, le carenze vanno dal 40 al 100%, come nel caso del Tribunale superiore delle acque. E spesso i luoghi di lavoro non garantiscono adeguata sicurezza, con gravi rischi per la salute dei lavoratori. In assenza di impegni e azioni certe da parte del Ministero, non c’e’ altra via che lo sciopero nazionale, con manifestazioni e presidi in tutta italia. A Roma il presidio a Largo Cairoli, angolo Via Arenula, dalle 10 alle 13».
