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Morte di Gimondi, ci ha lasciati un campione gentiluomo

Sergio Tinti, storico comandante della Polizia Stradale, con Felice Gimondi, campione e gentiluomo

FIRENZE – Ci ha lasciati un campione gentiluomo. La notizia e’ arrivata a me e ai telespettatori del TG1 di stasera come una stilettata: la presentatrice ha annunciato in fine di programma la scomparsa del ciclista Felice Gimondi avvenuta a Giardini Naxos, a seguito di un malore. Le agenzie di stampa che hanno divulgato la notizia hanno parlato di un malore occorsogli durante il bagno nelle acque siciliane di Giardini-Naxos, purtroppo ogni tentativo di rianimarlo da parte di bagnanti e dei soccorritori e’ stato vano. Avrebbe compiuto 77 anni il prossimo settembre.

Felice Gimondi lo conoscevo bene. Durante i tanti anni trascorsi nei ranghi della Polizia Stradale avevo avuto modo di interfacciarmi spesso con lui, nella sua veste di dirigente sportivo, lungo la penisola, in varie occasioni sportive, a cominciare dal Giro d’Italia. Un bergamasco, Felice, epico rivale di Eddy Merckx, che gli sportivi italiani meno giuvani ricorderanno vincitore –pressochè sconosciuto – del Tour de France del 1965. Un atleta tra i pochissimi ad aggiudicarsi sia il Tour che il Tour de l’Avenire; ci e’ riuscito il giovane colombiano vincitore del Tour di quest’anno Egan Bernal. Un uomo riservato, generoso, un grande professionista che il mondo dello sport oggi piange. Ci ha lasciati, anzitempo, un gentiluomo del pedale.


Sergio Tinti

già Comandante Polizia Stradale della Toscana

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