Jobs Act: Tribunale di Milano lo ritiene contrario alle norme Ue e lo rinvia alla Corte europea
MILANO – Un altro colpo mortale al tanto vantato (da lui) Jobs Act di Renzi. dal Fatto Quotidiano apprendiamo che il Tribunale di Milano ha rinviato alla Corte di giustizia dell’Unione Europea la parte del Jobs Act che disciplina i licenziamenti collettivi, chiedendo che valuti se l’esclusione della reintegra nel posto di lavoro è compatibile con i principi di parità di trattamento e di non discriminazione e con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione. Nell’ordinanza datata 5 agosto non mancano giudizi netti sull’impianto della legge, che secondo il giudice non ha raggiunto i risultati sperati in termini di aumento dei posti stabili e non realizza “alcun equo contemperamento tra diritto al lavoro e interesse dell’impresa, o tra la tutela del posto di lavoro e l’interesse all’occupazione quale fine di interesse generale che giustifica la riduzione delle tutele“.
Secondo la Cgil e la Filcams nazionale – categoria che rappresenta commercio, turismo e servizi – si tratta di “un ulteriore passo in avanti nella messa in discussione del sistema di protezione contro i licenziamenti illegittimi costruito dal Governo Renzi nel 2015″ e della “conferma della negatività di un provvedimento contrario oltre che ai principi costituzionali (come sancito dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 194/2018), anche a quelli stabiliti da norme sovranazionali“.
Il rottamatore sta cercando di riemergere dal limbo, ma anche questo giudizio della magistratura e dei sindacati affibbia un grave colpo al suo operato di Governo.