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Mentre l’Italia apre i porti, la Svizzera chiude i centri per i migranti richiedenti asilo

ROMA – Mentre in Italia il nuovo Governo giallorosso apre i porti ai clandestini e chiude le piazze alle proteste dei cittadini – come afferma l’opposizione – in Svizzera le frontiere chiuse portano a una riduzion drastica degli arrivi dei migranti, tanto che  due centri federali d’asilo sono stati chiusi temporaneamente per il numero basso di richieste.

La misura, che porterà a un risparmio di 30 milioni di franchi svizzeri all’anno in costi di gestione, è stata voluta dalla responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter. Berna non intende comunque rinunciare ai previsti ampliamenti delle strutture di accoglienza per disporre di 5000 posti letto. La Confederazione adotterà anche misure per migliorare il rinvio di richiedenti respinti.

In una conferenza stampa a Berna, Mario Gattiker, il segretario di Stato per la migrazione, ha indicato che accanto alla chiusura temporanea dei due centri federali d’asilo di Kappelen (BE) e Muttenz (BL), saranno ridotte le capacità di altri centri. I posti ancora disponibili saranno 2200, contro i poco più di 4000 attuali. Contemporaneamente gli ampliamenti previsti per attuare la nuova legge sull’asilo, entrata in vigore lo scorso primo marzo, non sono rimessi in discussione. Accanto all’inaugurazione, sabato prossimo, di un centro a Flumenthal (SO), non si prevede alcuno stop alle pianificazioni per un sito nel nordovest della Svizzera e neppure per quello, contestato, di Svitto.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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