Migranti: Macron chiede che siano identificati nei paesi dove sbarcano, cioé Malta e Italia

PARIGI – L’organizzazione degli sbarchi dei migranti salvati nel Mediterraneo è «una materia che esige responsabilità. Il presidente della Repubblica Emmanuel Macron lavora perché ci sia un equilibrio tra la responsabilità e la solidarietà. Bisogna che i Paesi di primo arrivo permettano sia lo sbarco dei migranti che lo studio della situazione di queste persone, in modo che possiamo sapere chi sono». Lo precisa Amélie de Montchalin, segretario di Stato francese agli Affari Europei, a margine del Consiglio Affari Generali a Bruxelles.
L’Italia, invece, chiederebbe una ripartizione dei migranti sbarcati in altri Paesi, i quali poi dovrebbero provvedere ad identificarli ed
appurare quindi se si tratta di migranti economici o di persone che hanno diritto alla protezione internazionale, per evitare il catastrofico (per noi) effetto del meccanismo di Dublino che obbliga poi lo Stato di primo arrivo a tenere sul territorio tutti i migranti identificati. Una furbata quella di Macron fin troppo evidente. Il governo gialloverde non era caduto nel tranello, quello giallorosso parrebbe più comprensivo, a spese degli italiani.
Ma la segretario di Stato transalpina insiste: «Poi serve solidarietà, perché possiamo vedere che se queste persone rimangono tutte nei Paesi di primo arrivo, come è accaduto in Italia, Spagna o Malta, allora mettiamo questi Paesi davanti ad una sfida troppo grande per loro. L’incontro della settimana prossima a Malta – aggiunge Amélie de Montchalin – permetterà di avere un dialogo preciso sull’organizzazione degli sbarchi con Italia, Malta, Spagna e altri Paesi di primo arrivo, ma anche Francia, Germania, i Paesi che intendono lavorare con loro. C’è un accordo? No, è per questo che ci sarà un incontro la settimana prossima. Sono ottimista? Sono realista: dobbiamo lavorare in modo più organizzato ed efficiente», conclude.
