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Pensioni: le prospettive di riforma e le novità da qui al 2022

ROMA – Dal sito PMI.it traiamo le prospettive per i pensionati e per le pensioni per i prossimi tre anni, almeno da quanto risulta dalla prossima manovra che è stata predisposta dal Governo.

I pensionati sono penalizzati innanzitutto perché il taglio del cuneo fiscale è riservato ai lavoratori, i pensionati restano fuori dalla misura così come lo erano dal bonus Renzi di 80 euro. Sono in realtà poche le misure previdenziali nella manovra 2020, ma il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri conferma una imminente riforma del sistema previdenziale, che prevenga le conseguenze del dopo Quota 100 e che rispetti una serie di priorità: equità, donne, giovani.

Cuneo fiscale
Per quanto riguarda il cuneo fiscale, in Legge di Bilancio ci sono 3 miliardi che andranno in prevalenza nelle tasche dei lavoratori. Probabilmente dipendenti fino a 35mila euro di reddito lordo, platea dunque più vasta rispetto ai 26.600 del bonus Renzi. Allo studio, anche meccanismi per destinare parte delle risorse agli incapienti, che guadagnano meno di 8mila euro.

Pensioni 2020
Il piatto forte della manovra 2020, sul fronte previdenziale, è rappresentato da due proroghe: Opzione Donna e APe Social, entrambe di un anno. Non ci sono invece notizie sull’APE Volontario: anche questa forma di anticipo pensionistico è in scadenza a fine 2019, ma non si parla di proroghe. Diversamente, è stata confermata Quota 100, dopo le ipotesi di irrigidimento dei paletti o della validità temporale dell’opzione di pensione anticipata, prevista in via sperimentale fino al 2021.

Riforma Pensioni 2021
E qui sta il punto: per effetto della “scadenza” di quota 100, nel 2022 si creerà uno scalino di cinque anni: per ritirarsi torneranno a servire 67 anni di età contro i 62 della Quota 100. Anche per questo, il Governo provvederà – prima della scadenza – una più vasta riforma pensioni che affronti definitivamente i nodi insoluti. Come quello della flessibilità in uscita. «Bisogna costruire un assetto più equo, flessibile ed equilibrato del sistema previdenziale», sottolinea il ministro Gualtieri, avviando «un dialogo con le parti sociali» con le quali l’esecutivo condivide «necessità e urgenza di affrontare i nodi strutturali». Fra i quali c’è lo scalone del 2022 e, più in generale, «il tema dell’equità, a partire da lavori gravosi, donne e giovani, e dell’utilizzo efficiente delle risorse».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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