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Fiorentina a Cagliari ipnotizzata (5-2) da Nainggolan. Montella non la sveglia. Consola un po’ Vlahovic. Pagelle

Dusan Vlahovic: prima doppietta in serie A nel giorno più nero per i viola

CAGLIARI – Aveva l’influenza, Radja Nainggolan, trascinatore di un Cagliari schiacciasassi, che ipnotizza e mette sotto la Fiorentina. E festeggia, con qualche giorno di ritardo, i 75 anni di Gigi Riva e fa ripensare a quel grande Cagliari di 50 anni fa. Ma la Fiorentina, che Montella non riesce a svegliare dall’ipnosi, dimostrando di non saper essere un mago, è troppo brutta per essere vera. Una Fiorentina che soltanto negli ultimi sprazzi della partita, a manita già incassata, mostra qualcosa con Dusan Vlahovic. Capace di segnare non solo il primo gol, ma addirittura la sua prima doppietta in serie A nel giorno più nero dei viola. Un giorno da ricordare: per evitare che ce ne possano essere altri uguali. Mancava Ribery? Sì, ma non attacchiamoci alle funi del cielo: la squadra non è stata mai in partita. Se avete la pazienza di leggere la cronaca di un calvario durato 92 minuti ve ne rederete conto. Centrocampo subito a picco, difesa in confusione, attacco inesistente, almeno finchè c’è stata partita. La sosta della Nazionale aiuterà a cercare le cause del black-out, di una disfatta che, onestamente, non mi aspettavo. Avevo annotato, non senza preoccupazione, il crescendo del Cagliari, culminato con la vittoria in casa Atalanta, ma pensavo che Montella potesse prendere precauzioni più efficaci, rispetto alla tattica rinunciataria mostrata fin da subito. Con Nainggolan e Nandez dilaganti e devastanti e un Cholito Simeone capace di segnare il terzo gol, senza esultare, ma anche di prendersi una sua personale rivincita su una società, e un allenatore, che l’avevano relegato in un angolo. Ma ripeto: non è il momento di fare processi, nè di indicare colpevoli. Purtroppo contro il Verona mancheranno Castrovilli e Pulgar, ammoniti e automaticamente squalificati. Montella rifletta su cosa fare. Intanto tornerà Ribery. E c’è un Vlahovic con la lucina accesa. L’allenatore ne tenga conto.

I giocatori del Cagliari festeggiano Rog per il primo gol. I rossoblù ora volano

ASTORI – Tifosi viola arrivati anche in traghetto, alcuni con traversata notturna. Montella recupera Caceres e manda in campo Vlahovic e in panchina Boateng. Ingresso in campo con maglie dedicate a Davide Astori, ex anche del Cagliari. Commosso Giovanni Simeone, che era molto vicino al capitano scomparso. Proprio Simeone è protagonista al 3′: cross di Nandez dalla destra, sponda di testa di JoaoPedro e tapin clamorosamente fallito dal Cholito a un metro dalla porta. Ma forse in posizione di fuorigioco. In caso di gol sarebbe intervenuto il Var. Fiorentina guardinga, attestata sulla tre quarti. Nandez e Nainggolan dominano e fanno gioco. Al 12′ ancora Simeone con palla al piede, bloccato in scivolata da Simeone. Ma anche stavolta il Cholito era in fuorigioco. Viola (in maglia bianca) pericolosi al 13′ con punizione di Pulgar che nessuno raccoglie in area. Però il tredicesimo è il minuto di Astori: tutto lo stadio in piedi e applausi da tutt’e due le squadre. L’arbitro ferma addirittura il gioco. Omaggio collettivo al Capitano.

Pezzella alle prese con Pisacane, autore del secondo gol cagliaritano

ROG – Al 16′ la difesa della Fiorentina va in confusione: Nainngolan libera con un tocco precisissimo Rog che entra in area e batte Dragowski. Sospetto di fuorigioco che il Var fa svanire subito. Cagliari in vantaggio. E potrebbe addirittura raddoppiare un minuto dopo: slalom di Simeone che salta Badelj di slancio e va verso la porta, tira: Dragowski respinge centralmente e Milenkovic va in scivolata anticipando di millimetri Joao Pedro. Viola in grande difficoltà. Chiesa lamneta un problema e resta fuori akcuni istanti. Non basta: Castrovilli prende il giallo per un intervento su Simeone che non sembrava proprio da ammonizione. Peccato: Castrovvili salterà il Verona alla ripresa del campionato dopo la sosta della Nazionale. Chiesa rientra ma zoppica vistosamente.

PISACANE – Al 24′ la Fiorentina rischia il harahiri: su un retropassaggio di Lirola per Dragowski si avventa Nainggolan, fermato in extremis da un grande intervento di Caceres. Ma il due a zero arriva lo stesso: angolo di Nandez, difensori fermi, Pisacane salta prima e meglio di tutti e piazza il pallone alla destra di Dragowski. Ahi, ahi, Fiorentina. Chiesa resta in campo anche se non in buone condizioni. Al 32′ prima giocata viola costruita da Castrovilli che arriva al cross dalla sinistra, Klavan ciude a centro area. Angolo di Pulgar che serve praticamente Olsen.

SIMEONE – Il Cagliari, onestamente, mostra manora sciola e spigliata. La Fiorentina è assente, sembra non essere in campo. E subisce colpevolmente l’ennesima ripartenza del Cagliari. Che trova ancora il gol. Nainggolan ha spazio sulla destra, avanza e tira: pallone respinto da Dragowski, che gli restituisce il pallone sui piedi. Lui crossa basso, Simeone ci arriva e, di tacco, la mette in rete. Tre a zero. Il Cholito non esulta. Ma che orrore, ragazzi viola! E Montella? Sembra annichilito. Credevo che la partita di Marassi contro il Genoa fosse stata la più brutta del campionato, ma oggi, a Cagliari, questa squadra risulta inguardabile. Anche nei recuperi: Pulgar va prendere Simeone e lo stende. Giallo. Anche Pulgar non ci sarà con il Verona. Finisce, dopo 3′ di recupero, un primo tempo disastroso. Pioggia dal cielo e pioggia di gol sulla Fiorentina. Una pioggia che, onestamente, fa male.

NAINGGOLAN – In avvio di ripresa, Montella lascia in campo Chiesa, ma toglie Lirola: sostituito da Sottil. Dalbert (7′) prova con un tiro da lontano, ma Olsen vola e devia. Ma nel momento in cui la Fiorentina prova a reagire, tentando di ridurre lo svantaggio, ecco il colpo da kappaò. Ripartenza Cagliari, Nainggolan s’impossessa del pallone e incrocia benissimo con Joao Pedro che s’inserisce perfettamente nell’azione impostata da Radja e va a infilare per la quarta volta Dragowski. E al 15′ Cigarini potrebbe fare cinquina. Respinta disperata di Dragowski. Ancora una volta, Vincenzo Montella sembra aver preso la mazzata personalmente. Resta lì, davanti alla panchina, on gli occhi sbarrati. Soltanto Sottil reagisce, con due tiri. Innocui. Poi Nainngolan (20′), preciso e spietato, firma il quinto gol. Pallone nel sette da circa venticinque metri. Dragowski ci mette la mano, ma la sfiora appena. E’ la firma, quella di Radja Nainggolan, su una partita superlativa. E Montella? Toglie Castrovilli e fa giocare Benassi. Ma ormai è disastro totale. Se fosse un incontro di pugilato bisognerebbe che l’allenatore buttasse l’asciugamano per chiuderlo lì. Al 27′ Chiesa alza le braccia: forse è sopraffatto dal dolore fisico e da quello interiore per la disfatta viola. Entra Ghezzal.

VLAHOVIC – E mentre l’allenatore viola, Montella, è a testa bassa, indirettamente si prende la rivincita Giovanni Simeone che esce, omaggiato da una vera standing ovation, sostituito da Cerri. E improvvisamente la Fiorentina ha un guizzo: Dusan Vlahovic segna il suo primo gol in serie A. E’ il 30′: Sottil allarga per Dalbert, cross arretrato per Vlahovic che la mette dentro di sinistro. E’ il primo sigillo in A. Una fiammella nela domenica più buia della Fiorentina. Che si vede ammonire anche Sottil, poco dopo, per simulazione in area rossoblù. Quindi l’uscita di scena del protagonista, Radja Nainggolan, abbracciato da Maran. Entra Castro. Non basta: fuori anche Nandez, altro protagonista, con ingresso campo di Ragatzu. Ancora Vlahovic, al 42′, accende una uce: su traversone da sinistra di Dalbert, non raggiunto da Benassi, Dusan ci si butta, evita un avversario di potenza e lascia partire in tito che sbatte sul palo destro di Olsen e va dentro. Doppietta per lui. Punteggio solo un po’ meno violento. Che Dragowski mantiene evitando il possibile sesto gol. Ma la sostanza non cambia. Fiorentina al tappeto. E ora bisogna fare la fatica, assolutamente indispensabile, di rialzarsi.

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Cagliari, Dusan Vlahovic, Fiorentina, Gigi Riva, Maran, Radja Nainggolan


Sandro Bennucci

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