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Neve: 4 morti in montagna. Tre vittime in Abruzzo e un avvocato italiano in Svizzera

PESCARA – Quattro morti in montagna, soprattutto per colpa del ghiaccio. Tre le vittime in Abruzzo: si tratta di due escursionisti scivolati sul ghiaccio a 2.500 metri di quota sulla Majella e di un altro, Matteo Martellini, 30enne di Città Sant’Angelo (Pescara), disperso da venerdì scorso sul Gran Sasso e trovato morto dai soccorritori sul versante sud-ovest del Monte Camicia in un canale nei pressi del sentiero del Centenario a 2.200 metri di quota. Ad intervenire uomini dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino (Cnsas), oltre all’elicottero del 118 e ai carabinieri. Sulla Maiella sono stati soccorsi e trasportati in ospedale i due compagni di escursione che subito dopo l’incidente hanno lanciato l’allarme.

Uno sciatore italiano è morto la scorsa notte nell’ospedale di Berna a seguito di un incidente avvenuto ieri sotto il Piccolo Cervino, nel versante svizzero delle Alpi. L’uomo era caduto in un crepaccio ed era stato recuperato dal soccorso alpino svizzero che lo aveva trasportato a Berna in gravi condizioni. La vittima è Domenico Proscia, avvocato residente ad Asti. Avrebbe compiuto 48 anni il 26 dicembre. I genitori, informati dalla Questura di Asti dell’accaduto, sono in viaggio verso Chiasso, dove si trova la salma del figlio. Proscia è la terza vittima della montagna nel primo weekend di apertura degli impianti. Ieri due esperti free rider, Edoardo Camardella di 28 anni, maestro di sci, e Luca Martini di 32, sono morti sotto Punta Helbronner, sul Monte Bianco, travolti da una slavina.

 

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