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Il Comitato No Tunnel Tav ha proposto oggi il progetto alternativo per salvaguardare la posizione dei lavoratori dei cantieri dell'Alta Velocità che rischiano il licenziamento

No Tunnel Tav: il Comitato contro l’appello della Cisl per la ripresa dei lavori

FIRENZE – Dopo l’appello della Cisl per la ripresa dei lavori per il tunnel AV a Firenze, la reazione del Comitato No Tunnel TAV :

«il Comitato No Tunnel TAV di Firenze legge per l’ennesima volta la tiritera piagnucolosa del sindacato CISL che si dispera – ma davvero? – sulla sorte dei 30 lavoratori Nodavia che perderebbero il loro posto se i lavori al Passante non ricominciassero.
Il Comitato, che ci tiene DAVVERO alla sorte dei lavoratori, risponde ai dirigenti sindacali ricordando che i lavori in sotterranea sono tra quelli che hanno il minor impatto nella creazione di lavoro, essendo prevalentemente meccanizzati; in aggiunta quelli fiorentini sarebbero totalmente inutili e dannosi perché è possibile – e molto più economico – potenziare le linee di superficie e realizzare non solo due tubi per i treni AV, ma binari per TUTTI I TRENI, soprattutto per i pendolari.
I lavori di potenziamento delle linee avrebbero bisogno di molta più mano d’opera che non lo scavo dei tunnel; la creazione di un servizio di treno metropolitano creerebbe posti di lavoro anche in prospettiva, non solo durante l’apertura dei cantieri.
Il Comitato ha invitato molte volte i sindacati, CISL compresa, ad un confronto sul tema, ma lo stesso è sempre stato rifiutato. Il motivo di tale comportamento non è mai stato compreso, ma non depone certamente a favore di chi pretende di tutelare i lavoratori.
Quanto agli operai e impiegati di Condotte, il Comitato ha sempre proposto di creare vere cooperative di lavoratori che sfuggano alle logiche speculative e di mercato che hanno portato alla rovina di Coopsette, dei suoi lavoratori e dei risparmiatori che ci avevano depositato i loro risparmi (i dirigenti furono tutti riciclati in altre cooperative).
Gli enti pubblici dovrebbero favorire la crescita di queste strutture di lavoro affidando loro opere di reale interesse pubblico: risanamento, tutela, manutenzione (mentre l’Italia crolla), energie alternative, risparmio energetico. Una scelta politica del genere favorirebbe il mondo del lavoro, i cittadini, l’ambiente, le casse pubbliche. Al contrario la politica di Regione Toscana e Comune di Firenze ha in programma solo cemento: TAV, corsie autostradali, aeroporti, assi viari… tutti pacchi di cemento tanto amati dai costruttori quanto inutili per i cittadini.
Il Comitato tiene anche memoria di cosa sia il progetto TAV fiorentino, non dimentica l’alleanza funesta di imprenditoria molesta, politica corrotta e mafia emersa delle inchieste della magistratura del 2013; quelle chiedevano, più che condanne, risposte politiche che però non sono mai arrivate». (omissis)

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