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Referendum contro taglio parlamentari: depositate 71 firme di senatori in cassazione. Tutti i nomi

ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA – Sono state depositate in Cassazione le firme necessarie per chiedere il referendum contro il taglio del numero dei parlamentari. La riforma costituzionale che proponeva di ridurre di un terzo i parlamentari di Camera e Senato era stata approvata a inizio ottobre con il voto favorevole praticamente di tutti i partiti. La legge doveva entrare in vigore a gennaio ma la richiesta dei senatori, di fatto, l’aveva sospesa. Il termine ultimo per la presentazione in Cassazione sarebbe stato domenica 12 gennaio. Sono 71 le firme dei senatori a sostegno del referendum sul taglio dei parlamentari. Lo hanno confermato i promotori del referendum arrivando in Cassazione.

L’elenco dei firmatari della richiesta di referendum sulla riforma costutuzionale relativa al taglio del numero
dei parlamentari, risulta cosi composto: Forza Italia 42 firme, poi 10 del Misto, 9 della Lega, 5 del Pd, 2 di Italia viva e 2 di M5S. Ecco la lista completa:

Forza Italia: Aimi, Alderisi, Barboni, Battistoni, Berardi, Biasotti, Binetti, Caliendo, Caligiuri, Cangini, Carbone, Causin, Cesaro, Craxi, Damiani, De Poli, De Siano, Fantetti, Fazzone, Floris, Gallone, Gasparri, Giro, Lonardo, Malan, Messina A., Minuto, Modena, Moles, Pagano, Papatheu, Paroli, Perosino, Pichetto Fratin, Rizzotti, Saccone, Schifani, Sciascia, Serafini, Siclari, Toffanin, Vitali.

Lega: Barbaro, Candura, De Vecchis, Grassi, Lucidi, Marti, Montani, Pepe, Urraro.

Misto: Bonino, Buccarella, Cario, De Bonis, De Falco, Fattori, Laforgia, Martelli, Merlo, Nugnes.

Pd: Giacobbe, Nannicini, Pittella, Rampi, Rojc.

Italia viva-Psi: Garavini, Nencini.

M5S: Di Marzio, Marilotti.

Senatore a vita: Rubbia.

I senatori hanno potuto avanzare la loro richiesta perché le riforme costituzionali hanno un iter parlamentare speciale: se una riforma non ottiene una maggioranza di due terzi da ciascuna delle due camere nel voto finale si hanno tre mesi di tempo per chiedere che sia sottoposta a referendum; servono le firme di un quinto dei membri di una delle due camere – per i senatori la soglia è di 64 – 500.000 elettori o 5 consigli regionali. Se dalla Cassazione non saranno riscontrati problemi nella richiesta ci sarà il referendum.

«Fratelli d’Italia e’ l’unico gruppo in Senato a non aver firmato per chiedere la celebrazione del referendum
confermativo sul taglio del numero dei parlamentari. Una scelta coerente con i nostri voti in Parlamento, sempre a favore della diminuzione dei parlamentari. Una posizione che confermeremo quando si dovesse celebrare il referendum, chiedendo agli italiani di votare si’ al taglio». Lo afferma in una nota il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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