
Condannato all’ergastolo scarcerato: in Cassazione non c’è alcun ricorso
ROMA – Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha attivato gli ispettori del ministero per accertamenti sul caso della scarcerazione per decorrenza dei termini di Riccardo Menenti, l’assassino di Alessandro Polizzi, ucciso a Perugia nel 2013, già condannato all’ergastolo per l’omicidio del giovane perugino e per quello tentato di Julia Tosti. Menenti è uscito dal carcere di Terni il 10 gennaio scorso, su disposizione della Corte d’Assise d’Appello di Firenze che aveva indicato questa data già nella sentenza del 19 giugno scorso, se non fosse intervenuta nel frattempo una sentenza definitiva.
Ad oggi non c’è stata altra pronuncia. I legali del Menenti chiedono per lui il riconoscimento delle attenuanti generiche. Ieri la madre di Alessandro Polizzi, Daniela Ricci, aveva scritto una mail al guardasigilli chiedendo un suo intervento. Ma il ministro, a quanto si apprende, aveva già dato disposizioni all’ispettorato, subito dopo avere appreso la notizia della scarcerazione. Oggi i familiari di Polizzi hanno manifestato a Roma davanti alla corte di Cassazione e davanti alla sede del ministero in Via Arenula.
Ma la Cassazione si difende e precisa: «Con riferimento alle notizie di stampa che mettono in relazione l’avvenuta scarcerazione di Riccardo Menenti (condannato all’ergastolo per l’omicidio di Alessandro Polizzi) per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare, con la mancata fissazione dell’udienza da parte della Corte di cassazione, alla data odierna nessun ricorso per cassazione dell’imputato risulta pervenuto alla Suprema Corte. La Corte di cassazione – si legge ancora – provvederà all’immediata fissazione del processo non appena saranno trasmessi il ricorso ed i relativi atti alla cancelleria» .
Dunque un gran guazzabuglio, nel quale non si comprende, come al solito, di chi sia la responsabilità. urge una riforma della giustizia, non sono ammissibili casi del genere.
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