Salvini: la Giunta del Senato dice sì al processo per il caso Gregoretti. Ora tocca all’Aula
ROMA – C’è stato il via libera della Giunta delle immunità del Senato al processo a Matteo Salvini sull’ipotesi di accusa di sequestro di persona per il caso Gregoretti. La Giunta ha respinto la proposta del presidente Gasparri di negare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno. Contro la proposta hanno votato i 5 senatori della Lega, a favore i 4 di FI e Alberto Balboni di FdI. In caso di pareggio, il regolamento del Senato fa prevalere i no. Ora si esprimerà l’Aula che darà il voto definitivo. La data del voto (prevista verso metà febbraio) verrà decisa dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.
«La maggioranza non solo vuole processare Salvini, ma pretende anche di decidere come e quando – aveva detto Erika Stefani a nome dei componenti leghisti della giunta per le immunità di Palazzo Madama -. Se la maggioranza pensa davvero che Salvini sia un sequestratore, l’ex ministro andrebbe fermato subito. La melina di Pd, 5S e Iv dimostra che è solo una vergognosa sceneggiata per colpire il leader della Lega. La vera sentenza sarà emessa dagli elettori di Calabria ed Emilia-Romagna, e per smascherare l’ipocrisia della maggioranza voteremo sì al processo».
«Guareschi diceva che ci sono momenti in cui per arrivare alla libertà bisogna passare dalla prigione. Siamo pronti, sono pronto», aveva detto in mattinata Matteo Salvini, a margine di un’iniziativa elettorale della Lega a Comacchio, rispondendo a una domanda sul caso Gregoretti.
Di segno opposto la visione della maggioranza, a cominciare dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti: «Salvini sta usando un tema della giustizia per motivi politici e personali, come sul caso Diciotti e sul Russiagate. Quella della Gregoretti è una vicenda solo giudiziaria, ma lui pretende l’impunità. Gli avversari si sconfiggono con la politica, ma chi rappresenta i cittadini lo giudichi leggendo le carte. Salvini è garantista su se stesso e giustizialista con gli avversari». Il segretario del Pd aveva anche aggiunto che «la presidente del Senato, Casellati, ha compiuto un atto sbagliato, invece di garantire una terzietà si è schierata a favore della sua parte politica. Questo resta un vulnus, una funzione istituzionale molto importante non è stata rispettata».
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