Firenze nel deserto del coronavirus: anche il comune sospende i servizi non urgenti (Fotogallery)
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FIRENZE – Effetto coronavirus: ecco Firenze vuota, come non mai, nella mattinata di oggi, 11 marzo. Una Firenze mai vista, nemmeno d’estate, nelle giornate della grande fuga in vacanza e quando i turisti erano molti meno di quelli dei 14 milioni l’anno che assaltano questa città. imo sui viali e perfino alla Fortezza, dove generalmente c’è un mondo rombante rigorosamente in coda. Pochissime le persone sui bus dell’Ataf: dove campeggiano i cartelli che vietano di salire davanti, ma invitano a usare le portiere centrali e posteriori. Questo per isolare l’autista, che ora non può nemmeno vendere i biglietti. Quasi nessuno per le strade del centro storico, traffico scarsissimo.
Anche via Cavour, la strada dei palazzi (Consiglio regionale, Prefettura) appare deserta. Pochi anche i ragazzi al Mc Donald. Per non parlare della stazione di Santa Maria Novella, dove gli agenti di polizia, che controllano i moduli sugli spostamenti di chi arriva e di chi parte, hanno poco da fare. Nemmeno in piazza della Signoria, a parte qualche turista ancora rimasto, Palazzo Vecchio è chiuso al pubblico. Più precisamente sono sospesi i servizi al pubblico del Comune di Firenze, eccetto che in casi non indifferibili e urgenti, fino al 3 aprile. Le Direzioni del Comune, spiega una nota, individueranno i servizi che non possono essere interrotti e che devono essere garantiti anche in forma minima. Per queste attività sarà preparato un piano di gestione stabilendo anche con criteri di rotazione i dipendenti da tenere in servizio (anche in lavoro agile) e quelli da porre in ferie su richiesta o d’ufficio. A copertura dei periodi di assenza potranno essere autorizzati anche altri istituti, come i permessi, anche in deroga. Sulla rete civica saranno pubblicizzate le modalità per richiedere informazioni per telefono o e-mail e per svolgere le pratiche in modalità telematica, ove possibile, potenziando il personale dedicato alle attività di help desk. Ogni direzione individuerà i servizi al pubblico di propria competenza per cui non è possibile sospendere dell’attività di front office o di ricevimento: per questi potrà essere garantito l’accesso al pubblico previa prenotazione, solo per casi indifferibili e urgenti. Tutto chiuso, dunque. Con la speranza che la bufera, o la buriana come si dice a Firenze, passi alla svelta.
