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Mes: l’AD, il tedesco Klaus Regling, vuole che Spagna e Italia s’inginocchino. La verità di Varoufakis

Regling MesE

BRUXELLES – Mentre Merkel e Von der Leyen si sprecano in affermazioni di sostegno all’Italia e agli italiani, e proprio quando i ministri dell’economia d’Europa sono riuniti per decidere come utilizzare il tanto deprecato Mes, si scopre che l’economista tedesco Klaus Regling, attuale amministratore delegato del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), avrebbe sillabato: «Italia e Spagna devono inginocchiarsi». La foto e le affermazioni, riprese da Dagospia, sono indicative.

Di fronte a questa dichiarazione, che avrebbe dovuto spingere l’Europa a costringere il dirigente tedesco alle dimissioni, in Italia protestano solo le opposizioni, mentre Conte e Gualtieri sembrano avere il solito atteggiamento delle sinistre, di sottomissione passiva ai voleri europei.

In merito al personaggio Regling, illuminante una riflessione dell’ex ministro greco delle finanze del governo Tsipras, Yanis Varoufakis, riportata in un interessante articolo di Giuseppe Liturri, pubblicato su Start Magazine del 29 febbraio 2020. Varoufakis ricorda che, quando il prestigioso regista greco Costas-Gavras annunciò il film tratto dal suo libro “Adulti nella stanza”, ispirato agli eventi del 2015 (crisi greca e troika comunitaria) e documentato con le registrazioni che ora saranno integralmente divulgate, Regling si preoccupò e chiese subito un incontro a pranzo col regista. Lo scopo era di dissuaderlo dal girare il film, sostenendo l’imprecisione con cui il libro di Varoufakis riportava i fatti dell’epoca. Costas-Gavras rispose che invece aveva verificato la perfetta rispondenza del contenuto del libro alle registrazioni, che aveva ascoltato, e quindi credeva alla versione di Varoufakis.

Varoufakis spiega che Regling aveva motivo di preoccuparsi, perché nelle registrazioni si sente la sua voce mentre suggeriva di non liquidare le pensioni ai cittadini greci in modo da consentire il pagamento delle rate al Fondo Monetario Internazionale.

Adesso la nuova uscita del falco tedesco contro Italia e Spagna, che evidentemente vuole ridurre in mutande come è stato fatto con la Grecia.

Infatti la considerazione finale dell’articolista è proprio in questa direzione: «Questa è ormai storia. Ma l’importanza di quelle registrazioni non è tanto relativa al passato, quanto la possibilità di ricevere conferma delle numerose perplessità sollevate negli ultimi mesi, a proposito delle decisioni assunte dall’Eurogruppo sul Mes e su altri dossier decisivi per il nostro Paese. Se il clima ed il metodo decisionale all’interno di quel consesso sono quelli documentati da Varoufakis, con un nucleo forte di Paesi arroccato intorno alla Germania che detta la linea con atteggiamenti ricattatori, quale garanzia ha il nostro Parlamento che sia stato rispettato il mandato conferito ai nostri rappresentanti in quella istituzione, in occasione del Mes e non solo?». E’ quello che ci chiediamo anche noi, la risposta oggi pomeriggio dopo la riunione dell’eurogruppo proprio su questo tema.

E il Financial Times di oggi afferma: «Ciò di cui l’eurozona ha bisogno è la liquidità, non il credito. Queste dovrebbero essere le caratteristiche fondamentali: denaro, non credito; pagamenti immediati (cash) direttamente a cittadini, famiglie e imprese; e sì, l’onere dovrebbe essere mutualizzato, e sostenuto senza limiti dalla Banca Centrale Europea». Chissà se Conte e Gualtieri l’avranno letto.

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