Coronavirus nel mondo: superati i 900.000 contagi, quasi 50.000 morti

ROMA – I contagi da coronavirus in tutto il mondo hanno superato anche la soglia dei 900.000. Lo rileva l’ultimo aggiornamento dell’istituto americano Johns Hopkins University, secondo cui i casi riscontrati sono oltre 911.000. Il numero dei morti è superiore ai 45mila.
Gli Stati Uniti hanno superato i 200 mila casi di contagi da coronavirus. Secondo i dati aggiornati della John Hopkins University, le persone colpite son 203.608.
L’emergenza coronavirus fa saltare anche la conferenza Onu sul clima CoP26, presieduta dal Regno Unito con la partnership dell’Italia. L’appuntamento, cruciale nella battaglia globale contro i gas serra, era in calendario a Glasgow per novembre, con due pre-vertici attesi nelle settimane precedenti a Milano e a Roma, ma è stata rinviata al 2021, come ha reso noto stasera il governo britannico senza indicare ancora una data precisa. L’agenda saltata era stata annunciata nei mesi scorsi a Londra da Boris Johnson e da Giuseppe Conte.
Oms, morti raddoppiati in una settimana – “Il numero di decessi è più che raddoppiato nell’ultima settimana. Nei prossimi giorni raggiungeremo 1 milione di casi confermati di Coronavirus e 50 mila decessi”. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus durante il briefing sul coronavirus. “Ho invitato i governi a mettere in atto misure di assistenza sociale per garantire alle persone vulnerabili cibo e altri elementi essenziali della vita durante questa crisi” – ha aggiunto, sottolineando che “molti paesi in via di sviluppo faranno fatica ad attuare programmi di assistenza sociale di questa natura. Per questi paesi, la riduzione del debito è essenziale per consentire loro di prendersi cura della propria gente ed evitare il collasso economico”.
In America ci sono ora oltre 4.000 morti a causa del coronavirus, con i casi di contagio accertati che salgono in tutto il Paese ad oltre 200mila. E’ quanto emerge dagli ultimi dati elaborati dalla Johns Hopkins University. Il numero delle vittime è raddoppiato in meno di tre giorni. A New York il numero delle vittime sale a 1.941, di cui 391 nelle ultime 24 ore. I casi di contagio accertati sono 83.712, quasi la metà dei casi a livello nazionale. Lo ha reso noto il governatore Andrew Cuomo. La Grande Mela chiude i parchi giochi per bambini per colpa delle persone che non rispettano le regole sul distanziamento sociale, ha poi aggiunto il governatore lanciando un nuovo monito a tutti i cittadini a seguire le ordinanze anti-coronavirus e le linee guida dettate dalle autorità sanitarie.
“Pensiamo che l’Italia sia il paragone più vicino alla situazione Usa in termini di proiezioni”: lo ha detto il vicepresidente americano Mike Pence in una intervista alla Cnn.
La Cina ha nascosto la reale portata dell’epidemia del coronavirus dichiarando “numeri falsi” sia sui contagi sia sulle vittime. E’ quanto si afferma in un rapporto top secret dell’intelligence Usa sottoposto la scorsa settimana alla Casa Bianca, riporta l’agenzia Bloomberg citando fonti dei servizi. I dati forniti da Pechino sarebbero “intenzionalmente incompleti”. L’epidemia in Cina è iniziata a fine 2019 ma le autorità hanno dichiarato ad oggi solo 82.000 casi e 3.300 decessi, meno di Usa, Italia e Spagna.
In Gb oltre 550 morti in 24 ore – Balzo di 563 morti in più per coronavirus in 24 ore negli ospedali del Regno Unito, concentrati soprattutto in Inghilterra e a Londra, fino a un totale registrato di 2.352, secondo i dati del ministero della Sanità britannico aggiornati ad oggi. I contagi censiti passano invece da 25.150 a 29.474, ossia un picco di 4.324 più di ieri. I test eseguiti nel Paese sfiorano infine ora i 153.000, a un ritmo salito a quasi 10.000 al giorno. Allarme anche nelle carceri britanniche. Sono almeno 69 i detenuti contagiati, stando a dati diffusi oggi dal ministero della Giustizia, che ovviamente conteggiano solo coloro a cui è stato fatto il tampone. I reclusi risultati postivi al test sono sparsi in 25 diversi istituti penitenziari del Paese.
Ospedali di Parigi sull’orlo del collasso – A Parigi ospedali sull’orlo del collasso per il Covid-19. Secondo l’ente Assistance publique-H“pitaux de Paris, 870 pazienti oggi sono in rianimazione a Parigi, occupando tutti i letti disponibili. Pressione fortissima anche sugli ospedali dell’Ile-de-France, la regione di Parigi, con 2.000 pazienti in rianimazione. “Le curve italiane e francesi si seguono con 10 giorni di scarto. E’ possibile che la regione Ile-de-France conti entro una decina di giorni lo stesso bilancio della Lombardia”, avverte una fonte vicina al ministero della Salute, citata da Les Echos. Superati nel Paese i 4.000 morti: con 509 nuovi decessi nelle ultime 24 ore – ha annunciato il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon – negli ospedali francesi il numero delle vittime ha toccato 4.032. I ricoverati in rianimazione sono 6.017, con un aumento di 452 nelle ultime 24 ore (rispetto all’aumento di 458 di ieri).
La Spagna supera 9000 morti, 100mila contagi – La Spagna registra 864 morti per coronavirus nelle ultime 24 ore e il bilancio supera così i 9000 decessi. Sono inoltre 102.136 le persone contagiate dal Covid-19, più 7.719 nelle ultime 24 ore.
Le autorità della Catalogna hanno dato disposizioni generiche perché tra i malati di coronavirus da ricoverare nei reparti di terapia intensiva venga data la precedenza ai pazienti che hanno la possibilità di vivere un numero maggiore di anni ed evitare invece gli ingressi di coloro che ne trarrebbero “uno scarso beneficio”. Lo riferisce il quotidiano La Vanguardia, citando un documento del Sistema di emergenze mediche (Sem). Tuttavia il direttore medico del Sem, Xavier Jiménez, ha chiarito che si tratta appunto di indicazioni generali, sottolineando che ogni scelta è “individuale” e spetta solo ai medici curanti, poiché dipende dal caso specifico di ogni paziente e dalle sue possibilità di recupero. In caso di insufficienza respiratoria acuta, si sottolinea nel testo, ogni paziente “ha diritto” all’assistenza. Ma nel caso di pazienti oltre gli 80 anni intubati, se nei primi 15 minuti la saturazione dell’ossigeno è inferiore al 90%, si consiglia un trattamento palliativo per alleviare la sensazione di soffocamento.
La Germania prolunga misure al 19 aprile – Le misure di contenimento in Germania non saranno inasprite ma prolungate fino al 19 aprile: è quanto stabilito durante una teleconferenza tra presidenti dei Land tedeschi e il governo federale alla presenza della cancelliera Angela Merkel. “Una pandemia non conosce giorni festivi” ha detto Merkel. “La dinamica della diffusione del coronavirus in Germania è ancora troppo alta. Dobbiamo ancora fare di tutto per impedire un’eccessiva velocità del contagio per mantenere l’operatività del nostro sistema sanitario”: è quanto si legge nel decreto del governo, rivela Dpa.
