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Eurogruppo, coronavirus: il Mef di Gualtieri difende ovviamente l’accordo, il Mes esisteva già dal 2012

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri
ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA – Il Ministero, con un comunicato ufficiale, in soccorso di Gualtieri, che alcuni accusano di aver venduto gli interessi dell’Italia: «Il Mes già esiste essendo un accordo raggiunto e firmato nel 2012. Oggi l’eurogruppo ha proposto la creazione di una nuova linea di credito per le spese per cure e prevenzione sanitaria legate al Covid-19 senza alcuna condizionalità eattivabile da qualsiasi paese membro che lo voglia. Se l’istituzione di questo nuovo strumento sarà decisa dal Consiglio Europeo, alle linee di credito del Mes già disponibili, che prevedono condizionalità macroeconomiche, se ne aggiungerà una del tutto priva di ogni condizionalità, il ricorso alla quale sarà naturalmente facoltativo». A sottolinearlo sono fonti del ministero dell’Economia e delle Finanze. «E’ bene chiarire – spiegano le stesse fonti – che oggi l’Italia non ha deciso di fare ricorso al Mes, ma ha solo concorso a definire un rapporto che prevede la possibilità di istituire quattro nuovi strumenti per affrontare la crisi del Covid-19: un nuovo programma della Bei, il programma Sure della Commissione Europea, la nuova lineaPandemic Crisis Support del Mes senza condizionalità e il Fondo per la Ripresa alimentato dall’emissione di titoli comuni europei. Starà ora al Consiglio Europeo prendere le decisioni su questo pacchetto di proposte». E aggiunge: «Con condizionalità light si intende che non ci sono richieste di austerità o aggiustamento del deficit, ma si chiede solo che i fondi e le risorse che arrivano dal Mes vengano utilizzati per affrontare le spese sanitarie, dirette e indirette, legate alla crisi covid19. Si tratta di un radicale cambiamento della normale operatività del Mes». Una conferma esplicita che queste risorse, condizionate in tal modo, definito light, non possono essere utilizzati al fine di avviare la ripresa economica, emergenza altrettanto importante di quella sanitaria.

Anche Centeno, portoghese presidente dell’Eurogruppo, cerca di spiegare la bontà dell’accordo, giustificando Gualtieri: «L’Eurogruppo ha concordato su tre reti di sicurezza, il piano Sure per l’occupazione con prestiti per 100 mld di euro, la ricapitalizzazione della Bei che consentirà di erogare finanziamenti alle imprese per 200 mld, e le linee di credito Eccl del Mes, ciascuna per un ammontare pari al 2% del Pil di ogni Stato dell’area euro che ne faccia richiesta, in tutto circa 500 mld di euro, nonché un piano per la ripresa che assicuri che cresciamo insieme, invece che separati, una volta che il virus sarà alle spalle. Riferirò ai leader su queste decisioni – continua Centeno – tutto questo si fonda sulla nostra forza finanziaria collettiva e sulla solidarietà europea. Il numero e la qualità delle proposte che portiamo al Consiglio Europeo rivelano che, davanti alla tremenda minaccia alle nostre vite e alle nostre istituzioni, siamo capaci di superare le nostre differenze. Alla fine del terzo giorno, un numero appropriato per il periodo, quello che conta di più è che siamo stati all’altezza della sfida. I nostri cittadini si aspettano, e si meritano, solo questo», conclude Centeno. E la trappola per l’Italia non è stata evitata dal Governo giallorosso succube dell’Europa e dei poteri forti.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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