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Leggi: in Italia sono 160.000 (in maggioranza regionali), in Francia 7.000, Germania 5.000, GB 3.000

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MESTRE – La Cgia rileva la confusione normativa creata in Italia dalla coesistenza di leggi di Stato e Regioni, spesso in conflitto fra loro, e aggiunge un buon motivo per la revisione necessaria dei poteri, ma io sostengo dell’esistenza, delle Regioni.

«In Italia si stima vi siano 160.000 norme, di cui 71.000 promulgate a livello centrale e le rimanenti a livello regionale e locale. In Francia, invece, sono 7.000, in Germania 5.500 e nel Regno Unito 3.000». A sottolinearlo il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo commentando il rapporto sulla burocrazia e le imprese. «Tuttavia, la responsabilità di questa iperlegiferazione – spiega – è ascrivibile alla mancata abrogazione delle leggi concorrenti e al fatto che il nostro quadro normativo negli ultimi decenni ha visto aumentare esponenzialmente il ricorso ai decreti legislativi che, per essere operativi, richiedono l’approvazione di numerosi decreti attuativi. Questa procedura ha aumentato a dismisura la produzione normativa in Italia, gettando nello sconforto cittadini e imprese che ogni giorno sono chiamati a rispettarla».

«Tuttavia – segnala il segretario della Cgia Renato Mason – una soluzione è praticabile. Si potrebbe, ad esempio, ridurre il numero delle leggi attraverso l’abrogazione di quelle più datate, evitando così la sovrapposizione legislativa che su molte materie ha generato incomunicabilità, mancanza di trasparenza, incertezza dei tempi ed adempimenti sempre più onerosi, facendo diventare la burocrazia un nemico invisibile e difficilmente superabile» sottolinea.

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