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25 aprile: ministero dell’interno, cerimonie con tanti partigiani e una sola autorità

ROMA – Come era facile prevedere, forse anche su pressione di Mattarella, il governo giallorosso ha calato le brache davanti ai partigiani e ha emesso il diktat: alle cerimonie pertecipino associazioni di partigiani e combattentistiche e d’arma a go go, ma niente (o quasi) autorità. Palazzo Chigi, dopo la risposta alle veementi e prepotenti proteste dell’Anpi ha costretto il Ministero dell’Interno a vergare un’imbarazzante circolare, firmata dal prefetto Piantedosi, capo di Gabinetto della Lamorgese. La circolare, come al solito, è equivoca e lascia la palla avvelenata ai prefetti, responsabili delle decisioni in sede locale, che causeranno certo forti malumori fra Associazioni e Autorità.

Ecco il punto essenziale: «anche secondo indicazioni condivise con l’Ufficio del Cerimoniale di Stato e per le Onorificenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si ritiene che si potranno, in qualche modo, ritenere consentite forme di celebrazione della tradizionale cerimonia di deposizione di corone, innanzi a lapidi o monumenti ai Caduti, che prevedano, oltre alla presenza dell’Autorità deponente, la partecipazione anche delle Associazioni partigiane e combattentistiche, con modalità di distanziamento interpersonale compatibili con la situazione emergenziale. A tal proposito, appare utile evidenziare l’opportunità che vengano agevolate, il più possibile, forme di intese fra le stesse Associazioni anche per l’individuazione di un’unica rappresentanza. Si ribadisce, altresì, l’esigenza che non siano coinvolte altre autorità, civili o militari, e che sia esclusa qualsiasi forma di assembramento. Nell’invitare le SS.LL. a partecipare il contenuto della presente alle Amministrazioni comunali, si confida nella consueta collaborazione».

Piazza Santa Croce, dove si svolge normalmente la cerimonia a Firenze, è grandissima e quindi consente di rispettare il distanziamento anche per un migliaio di partigiani e combattenti. Quanto alle Autorità, se ne dovrà scegliere una fra la schiera (in genere prefetto, sindaco, autorità militare, a cui si aggiungeva il Presidente del Consiglio regionale), di quelle cooptate in passato, e si vieterà perciò anche la presenza del Cardinale o del suo rappresentante (che sono stati sempre presenti e hanno parlato nelle ultime occasioni), e delle altre religioni? Un bel rebus per la collega Lega.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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