Trasporto aereo: ripartenza difficile, occorrono misure chiare a livello nazionale e internazionale

ROMA – Un interessante articolo su La Stampa evidenzia i tanti problemi che si porrano per gli operatori aeroportuali quando il governo darà l’ok alla ripresa dell’attività con l’adozione della Fase 2. Non c’è dubbio che per il settore la ripartenza sarà una sfida ancora più difficile di quella affrontata dopo l’11 settembre.
Emergono due punti critici: l’uso degli aeromobili e l’imbarco e sbarco dei passeggeri, visto che in queste fasi le
misure di distanziamento sociale porranno gravi problemi di sostenibilità economica. Il distanziamento di 1 metro comporterà una riduzione del 66% dei posti disponibili, tanto da rendere antieconomica l’effettuazione del volo. E anche per i bus interpista dagli attuali 90 passeggeri medi si scenderebbe a circa 15, rendendo ancor più insostenibile il rapportocosti/ricavì.
In un documento riservato che circola negli ambienti aeroportuali viene proposta al governo una serie di misure per assicurare la sostenibilità del trasporto aereo e al contempo garantire un alto livello di sicurezza per la salute dei passeggeri.
Otto proposte a partire dalla tracciabilità dei movimenti dei passeggeri per tutta la durata del viaggio attraverso il riconoscimento biometrico e la virtualizzazione di biglietti e delle carte di imbarco, per garantire la ricostruzione ex post dei tragitti in aeroporto e delle posizioni occupate a bordo da parte di eventuali soggetti positivi.
Il distanziamento di 1 metro nelle aerostazioni verrà attuato in tutte le situazioni dove è fisicamente possibile con pareti in plexiglas o analoghi divisorio A bordo degli aeromobili, si chiede di poter garantire ove possibile sulla base del numero di passeggeri il distanziamento o in alternativa imporre l’utilizzo in ogni momento di dispositivi di
protezione individuale adeguati da parte di tutti i passeggeri e del personale di bordo.
Potrebbero esser previsti controllo della temperatura dei passeggeri in arrivo e in partenza nei terminal, obbligo per i passeggeri e gli accompagnatori e gli operatori, di utilizzare le mascherine nelle aerostazioni e negli aeroplani, piani di sanificazione e igienizzazione sia nelle aerostazioni sia nelle cabine passeggeri degli aerei.
In tutti gli scali italiani l’attività oggi è ridotta anche a Fiumicino, dove il traffico è calato del 95%.
Gli operatori del settore lanciano perciò un appello al governo: «La fase di ripartenza dei collegamenti aerei
necessita di misure operative chiare, applicate uniformemente a livello nazionale e internazionale, che assicu
rino la massima sicurezza sanitaria, assieme a una veloce ripresa del trasporto aereo, che permetta al comparto di
rimanere competitivo dal punto di vista della mobilità interna e internazionale, e al Paese più in generale di evitare un gap difficile poi da colmare».
