Automotive, concessionarie auto prevedono tempi duri, rischiano insolvenza
ROMA – Le concessionarie di auto prevedono tempi durissimi: per effetto del Coronavirus e delle sue conseguenze sull’economia, almeno il 70% dei dealer italiani potrebbe correre il rischio dell’insolvenza. Un impatto senza precedenti, che solo un sistema di interventi mirati e un sostanziale reset delle regole del business potrebbero attutire. È questo lo scenario più plausibile che emerge da uno studio Bain & Company ripreso in anteprima da Quattroruote di maggio.
Analizzando un campione costituito da oltre mille concessionarie, lo studio Bain delinea tre scenari di diversa intensità, definiti ”burrasca”, ”tempesta” e ”uragano”. Quello intermedio risulta, al momento, il più probabile e mette a rischio oltre il 70% dei dealer.In particolare, in maggior pericolo risultano le realtà più grandi che, pur essendosi affacciate al nuovo anno con profitti in miglioramento, restano appesantite dai forti debiti contratti per finanziare la crescita degli ultimi anni e da una maggiore riduzione dei margini, a fronte delle alte spese di gestione delle strutture. Daun punto di vista geografico, seguendo gli stessi criteri di redditività e indebitamento, è il Centro Italia la zona che lo studio considera maggiormente a rischio. Le azioni messe in atto dalle Case (tante, per esempio, stanno concedendo dilazioni di pagamento delle vetture) e dalle banche non sembrano infatti ancora sufficienti per fermare la ”tempesta”.
L’unica soluzione per garantirsi la sopravvivenza, secondo l’analisi, è rivedere immediatamente il modello distributivo. Serve una rivoluzione, che introduca nuovi e più leggeri format contrattuali, con meno punti di margine lasciati lungo la catena e un meccanismo d’incentivazione più sofisticato rispetto al mero numero diesemplari venduti e alla customer satisfaction.
