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Lagarde, Bce: bene il piano franco -tedesco sul recovery fund. Il Patto di stabilità va completamente rivisto

EPA/NEIL HALL

FRANCOFORTE – La presidente della BCE, Christine Lagarde torna a parlare sui giornali nei giorni in cui i paesi europei stanno definendo i contorni del ‘recovery fund’ e in Italia si avvicina il momento della discussione parlamentare sull’adesione al cosiddetto MES per ottenere fondi da usare contro la pandemia.

«Le proposte franco-tedesche sono ambiziose, mirate e benvenute. Aprono la strada a un’emissione di debito a lungo termine effettuata dalla Commissione europea e soprattutto permettono di dare rilevanti aiuti diretti agli stati più colpiti dalla crisi. Non può esserci un rafforzamento della solidarietà finanziaria senza un maggiore coordinamento delle decisioni a livello europeo». Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde in un’intervista concessa a Les Echos, Corriere della Sera, Handelsblatt and El Mundo. Ma questo chiama in causa direttamente il Patto di stabilità e crescita, che ha fatto il suo tempo e deve essere modernizzato. La presidente della Bce se ne dice consapevole: «Credo che i termini del Patto, oggi sospeso, debbano essere rivisti e semplificati prima che si pensi a reintrodurlo, quando saremo usciti da questa crisi. È importante che tutti i Paesi ripartano in buone condizioni, usando tutti gli strumenti disponibili. Dal 18 marzo, data di annuncio del programma legato alla pandemia (Pepp), lo spread italiano rispetto al Bund tedesco a dieci anni è nettamente sceso, così come quelli di Spagna e Portogallo. Non esiteremo ad aggiustare se fosse necessario la dimensione, la durata e la composizione del Pepp. Utilizzeremo tutta la flessibilità necessaria nell’ambito del nostro mandato. Non c’è nessun ostacolo psicologico alla nostra azione, nemmeno dopo la sentenza della Corte costituzionale tedesca».

La presidente della BCE è tornata a sottolineare che il Pepp, così come il programma precedente, che riguarda gli acquisti di debito realizzati a partire dal 2015 sono estranei alla giurisdizione della corte tedesca, ma sono soggetti unicamente alla giurisdizione della Corte di giustizia europea.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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