Viminale: al via le domande di regolarizzazione dei migranti, se ne attendono 220.000

ROMA – Da oggi ha preso il via la regolarizzazione dei migranti, è possibile da parte di lavoratori e datori inviare domande sulla piattaforma telematica costituita dal ministero dell’Interno. Si prevedono circa 220.000 domande.
La ‘finestra’ per sanare i rapporti irregolari si chiuderà il 15 luglio. Non conterà il giorno di presentazione della richiesta ai fini dell’accettazione. Un decreto dei ministri di Interno, Economia, Politiche agricole e Lavoro, che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, indica la procedura. Agricoltura, allevamento, zootecnia, pesca e lavoro domestico i settori interessati dal provvedimento, contenuto del Dl Rilancio.
Al datore di lavoro l’operazione potrebbe costare fino a 500 Euro, mentre se tutto dovesse essere svolto direttamente dal lavoratore allora al massimo il versamento da fare arriverebbe a 160 Euro.
Una volta effettuata la domanda, l’interessato otterrà automaticamente il permesso di soggiorno per almeno sei mesi. Dunque, si avrà il titolo di rimanere in Italia e di girare liberamente anche all’interno del territorio dell’Ue.
In poche parole, pur non avendo requisiti o titoli, con la domanda di regolarizzazione della posizione lavorativa presentata dal datore o dal lavoratore si potrà soggiornare ed avere i requisiti per rimanere per sei mesi all’interno della zona comunitaria.
LEGA – «Oggi inizia la maxi sanatoria della sinistra e del Movimento 5 Stelle: significa zero lotta a sfruttamento e caporalato, sostituzione della manodopera italiana con quella straniera a basso costo, nuovi schiavi. La sanatoria regalerà permessi di soggiorno facili, con la scusa di cercare lavoro, e a beneficio dei falsi richiedenti asilo». Lo dice il deputato Nicola Molteni, responsabile del Dipartimento Sicurezza della Lega.
«Nessuna soluzione per la manodopera nei campi – accusa il leghista – nessun beneficio per disoccupati, pensionati, giovani e studenti italiani, meno contratti regolari. Nessun vantaggio al mondo agricolo. Servivano i voucher, semplificazione, contributi a fondo perduto, corridoi verdi per manodopera UE, paghe dignitose, orari e condizioni umane. Lotteremo con tutte le nostre forze, in Parlamento e fuori, contro questa sciagurata sanatoria figlia dell’ideologia di chi tifa per l’invasione».’
