Prato: maxisequestro di mascherine, l’accusa della Lega nei confronti di Rossi

FIRENZE – «Non mi stupisce il maxisequestro delle mascherine a Prato, avevamo provato in tutti i modi a sapere chi erano i produttori, ma la risposta della Regione, alla luce delle indagini emerse oggi, non collima con la ricostruzione della Guardia di Finanza. Due settimane fa grazie a una mia interrogazione, abbiamo avuto i nomi di 5 aziende che si erano rese disponibili alla produzione delle mascherine, oggi scopriamo grazie alla Guardia di Finanza che c’erano anche 28 ditte cinesi in subappalto, con 90 clandestini a lavoro senza alcun controllo. Apprendo dalla stampa che Protezione Civile ed Estar stanno collaborando con le indagini, ma invito la Regione a sospendere ogni contratto in essere per la fornitura di mascherine finche’non saranno controllate tutte le ditte che le producon»”. Cosi’ il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, Jacopo Alberti.
«L’operazione da campagna elettorale di Rossi sulle mascherine e’stata fuori luogo fin da l’inizio: tutti soldi dei cittadini spesi per dispositivi di protezione individuale prodotti senza alcun controllo in laboratori cinesi da clandestini. L’ennesima truffa ai danni dei cittadini: 7 milioni per ventilatori polmonari mai arrivati, ora si parla di oltre 45 milioni di appalto per le mascherine regalato a ditte cinesi irregolari – conclude Alberti -quale giustificazione addurra’ adesso Rossi?».
Per tutta risposta il Governatore plaude all’indagine della Guardia di Finanza: «Intendo esprimere il mio plauso per l’indagine in corso da parte della Guardia di Finanza, così come per tutte le inchieste che puntano ad accertare irregolarità sui luoghi di lavoro, l’elemento che mi sembra emergere con più forza da questa operazione, peraltro portata avanti in collaborazione con il Dipartimento Prevenzione dell’Asl dal quale sono stato immediatamente informato». Così il presidente della Regione Enrico Rossi, commentando la notizia relativa all’operazione condotta dalle Fiamme Gialle di Prato su alcune ditte cinesi che producevano Dpi destinati alla Protezione civile e alla centrale acquisti per la sanità per conto della Regione. «Adesso – aggiunge Rossi – sulla base dei risultati dell’indagine, la Regione valuterà se avviare un’azione legale». Gli uffici regionali rendono noto che tutti i prodotti acquistati e distribuiti gratuitamente dall’inizio dell’emergenza sono stati testati con esito positivo dal Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze.
