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Franco Zeffirelli: un anno senza di lui. Firenze gli renda omaggio aiutando la sua Fondazione

Franco Zeffirelli F
Franco Zeffirelli

Se ne andò un anno fa, il 15 giugno del 2019, a 96 anni, Franco Zeffirelli: dopo una vita andata al massimo. Raggiunse i suoi amici, quelli di cui parlava sempre e che gli mancavano tanto: Maria Callas, la coppia Liz Taylor-Richard Burton. Con loro, lassù, avrà passato questi mesi a progettare nuove grandiose regìe, costose scenografie, nuovi film. Era un vulcano d’idee e d’iniziative, un genio in movimento: non si fermava mai e faccio fatica a immaginarlo statico, contemplativo. Non si era arreso nemmeno negli ultimi anni di vita, bloccato per colpa di gambe che non rispondevano più ai suoi voleri. E limitato nella voce, diventata un sibilo, dopo essere stata forte, addirittura tonante, dietro la macchina da presa o nel ballatoio di un teatro. O aver gridato, da grande tifoso della Fiorentina, contro la Juventus e l’avvocato Agnelli. Fino a rischiare denunce e querele.

Ci manca, e mi manca, Franco Zeffirelli. Mi sarebbe piaciuto ascoltare i suoi giudizi, sempre taglienti nei confronti dei potenti e dei governi, dopo la pandemia da coronavirus. Nei drammi collettivi riusciva a trarre spunti per i suoi scritti e i suoi lavori. Sapeva vedere oltre lo sguardo umano, la sua sensibilità lo faceva galoppare in anticipo sul mondo e su tutti. Ora, ne sono certo, avrebbe saputo dare nuova spinta a una Firenze immobile, resa spettrale dal virus, con i grandi alberghi chiusi e i negozi vuoti. Una Firenze incapace di ripartire. L’intuito di Zeffirelli sarebbe stato fondamentale per rimettere insieme i cocci e trovare nuove vie di sviluppo. Sicuramente si sarebbe occupato anche della sua Fondazione che, in previsione della riapertura, sta apportando cambiamenti e novità: le Sale interne della Collezione accoglieranno nuovi materiali provenienti dalla casa romana del Maestro, la splendida villa sull’Appia antica, che andranno ad arricchire notevolmente la già fornita Biblioteca (oltre 10.000 volumi) e l’Archivio personale.

Forse bisognerebbe che anche il Comune di Firenze, la Regione e magari anche il Ministero per i Beni culturali si muovessero, facessero qualcosa di concreto per onorare la memoria del Maestro sostenendo la Fondazione. Pippo Zeffirelli, il figlio adottivo che sta portando avanti, non senza fatica, il suo ricordo, non si risparmia. In questi giorni ha scritto: «La Fondazione e il museo rappresentano e testimoniano la continuità dello straordinario lavoro acquisito in 70 anni di carriera internazionale. Il lascito alla sua città è un enorme patrimonio artistico che servirà come fonte d’ispirazione per le generazioni future». Ecco, proprio durante gli Stati generali (che non so quanta utilità possano avere) il premier, Giuseppe Conte, ha parlato d’investimenti sulla cultura e sulla bellezza. Bene: Zeffirelli è stato uno dei più grandi geni contemporanei. Perchè non investire su quello che ha lasciato, per farlo conoscere al mondo? Ridare slancio alla Fondazione che Zeffirelli volle far nascere proprio nella sua città significherebbe riscoprire un motivo di richiamo in più. Vorrebbe dire anche aiutare Firenze nella ripartenza post coronavirus.

All’estero, negli Stati Uniti e in Inghilterra, la memoria di Franco Zeffirelli, nominato baronetto dalla Regina Elisabetta, è molto viva. In Oman la sua ultima opera, Rigoletto, sta prendendo forma per andare in scena nel 2021 al Royal Opera House Muscat. Il progetto zeffirelliano dell’opera verdiana era rimasto incompiuto fino a pochi mesi prima della sua morte, quando il Royal Opera House Muscat l’ha scelto, con la regia del Maestro, per inaugurare la stagione 2020-2021 in occasione del 50/o anniversario del regno di Sua Maestà Sultan Qaboos bin Said Al Said.

E Firenze? Lunedì 15 giugno, alle 11,00, a un anno esatto della morte, Padre Bernardo officerà la messa in suffragio nella basilica di San Miniato al Monte. Sarebbe bello che, dopo la cerimonia religiosa, anche la Firenze laica rendesse omaggio al Maestro con qualche azione concreta. Dando nuovo impulso alla Fondazione che porta il suo nome.


Bennucci

Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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