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Fiorentina: Dragowski regala lo 0-0 col Cagliari. Duncan il migliore: ma salterà il Verona. Pagelle

Ribery: ancora giocate di classe pura. Il migliore con Duncan (Foto Violachannel)

FIRENZE – Meno male che Dragowski c’è. Almeno tre paratone sue hanno permesso alla Fiorentina di chiudere zero a zero con il Cagliari e di salire a quota 35. Otto lunghezze più del Genoa, terz’ultimo, battuto a Marassi dal Napoli. Siamo ancora al punto di dover gioire delle disgrazie altrui? Purtroppo sì. Il Cagliari ha dato filo da torcere alla Fiorentina almeno per la prima mezz’ora di gioco. Una Fiorentina alla Iachini: senza la stellina Castrovilli, di nuovo in panchina, e con Chiesa fatto accomodare fuori alla fine del primo tempo. Il migliore, fra i viola, è stato Duncan, davvero in partita e pronto a duellare con il gigante del Cagliari: Nainggolan. Ma Duncan, protagonista di un tito finito sul palo interno, avrà tempo per riposare: era diffidato ed è stato ammonito. Salterà la partita di domenica con il Verona. Ad altissimo livello, per oltre 70 minuti, anche Franck Ribery. Che ha pensato a giocare e non ai ladri che gli sono entrati in casa. Ribery è un tuttocampista di 37 anni, che si arrabbia quando, nella ripresa, vede Lirola arretrare di fronte a un’incursione avversaria (per fortuna ci ha pensato Dragowski) e ne ha chiesto, in pratica la sostituzione. Iachini, prontamente, lo ha accontentato inserendo Dalbert. Ma c’è da aggiunere che il centrocampo della Fiorentina ha ballato parecchio. Badelj non raggiunge la sufficienza. Venuti? Non pervenuto. La novità lieta? Il debutto di Kouamè. Che un attimo dopo essere entrato ha colpito benissimo di testa costringendo Cragno a una paratona. Peccatto. Sarebbe stato bello veder la Fiorentina vincere con un suo gol, considerato che non giocava da novembre, a causa dell’infortunio in Coppa d’Africa. Vlahovic? Lasciamo perdere. Oddio, nemmeno Cutrone, entrato al suo posto, ha fatto faville. Sì, è ancora una Fiorentina che arranca e non convince. Fortuna che i tre punti di domenica e quello conquistato stasera la fanno salire a quota 35, cioè non lontano da quella quota 40 che dovrebbe rappresentare la salvezza sicura.

Christian Kouamè: al debutto ha sfoderato un gran colpo di testa costringendo Cragno a una paratona (Foto Violachannel)

RIBERY – E’ in campo, il pode Franck. Nonostante la caviglia maltrattata a Parma e lo sdegno per il furto nella villa di Ponte a Ema. Iachini, ancora una volta, ha sorpreso tutti: tridente con Chiesa, Vlahovic e, appunto, Ribery. Torna Badelj a metà campo. Fuori di nuovo Castrovilli. Ancora in panchina per punizione dopo la serataccia col Sassuolo? In difesa, in mezzo a Caceres e Milenkovic il di nuovo Ceccherini. La partita non comincia bene per la Fiorentina. Occasione Cagliari al 1′: sbaglia un rilancio Ribery, Nainggolan arriva sul pallone ma il suo tiro è fuori alla sinistra di Dragowski. Al 6′ Simeone va in gol, ma in netto fuorigioco. L’ho visto bene ad occhio nudo. Ma al Var gli ci sono voluti due minuti per accorgersene. Quindi giallo a Chiesa per gioco scorretto su Joao Pedro che resta a terra urlante. Non è tutto: al 12′ ci prova Rog, ma il pallone finisce lontano dalla porta di Dragowski.

NAINGGOLAN – E la Fiorentina? Stavolta Iachini non sembra aver preso le misure al Cagliari, come domenica scorsa a Parma. Il centrocampo viene saltato facilmente e la difesa, imperniata su un Ceccherini spesso fuori tempo, rischia ad ogni affondo cagliaritano. Ribery ha qualche spunto da campione, ma chi gli sta intorno non è pronto ad approfittarne. Nainggolan, lasciatemelo dire, spadroneggia. Nessuno lo contrasta con efficacia. Badelj lo guarda a metri di distanza. Lui va anche a fare interdizione al limite, va perfino a contrastare Vlahovic. Non è tutto: Simeone fa movimenti da centravanti vero, che a Firenze non gli avevo mai visto nemmeno abbozzare. Iachini prova anche a spostare Chiesa al centro, con Vlahovic a destra. Ma non succede nulla. Quindi si torna alle posizione di partenza.

Nadelj impegnato da Joao Pedro. E Duncan di spalle (Foto Violachannel)

DUNCAN – Al 25′ Ribery mostra ancora giocate da autentico fenomeno: evita due avversari con disinvoltura e lancia Lirola a sinistra. Che non è felice nella conclusione. Al 33′ Chiesa apre un bel corridoio per Venuti che pesticcia sul pallone. Mi chiedo: perchè Iachini insiste sul Venuti medesimo e su Ceccherini. Aggiungerei, fra le scelte non brillanti di Iachini, la presenza poco utile di Badelj. Poi, finalmente, la Fiorentina si scuote. Ribery s’indispettisce con Chiesa che lo ostacola in area (sì, avete letto bene). Poi al 38′ sciabolata di Duncan che colpisce il palo interno alla destra di Cragno. Ecco, l’ex Sassuolo risulta, almeno finora, uno dei più attivi, lucidi, concreti.  Poco dopo arriva anche il tiro Ceccherini, ma lapalla finisce fuori di centimetri.

CRAGNO – Occasionissime viola al 44′: scende Chiesa, dialoga con Vlahovic, pallone a sinistra per Ribery a pochi passi da Cragno che compie una gran parata. Si butta sul pallone Venuti che ci prova a sua volta, ma trova Klavan sulla sua traiettoria. Diciamo che la Fiorentina sta crescendo e meriterebbe davvero di andare in vantaggio. Emerge un problema: la mancanza di comunicazione fra Chiesa e Ribery. Viola comunque in avanti anche nei quattro minuti di recupero.  Che dire? Fiorentina sbalestrata per quasi mezz’ora, poi più attenta e costruttiva.

LIROLA – In avvio di ripresa, Iachini toglie Chiesa e inserisce Ghezzal. Ma il primo show è ancora di Ribery che conquista il pallone a metà campo, guadagna metri bevendosi letteralmente due avversari e serve Vlahovic che non riesce a guadagnare più di un calcio d’angolo. Al 5′ testata di Milenkovic a Ghezzal al limite dell’area della Fiorentina. Ghezzal resta in terra. Per fortuna si riprende quasi subito. Quattro minuti dopo, Nainggolan e Simeone mettono Nandez in condizione di battere a rete: la risposta è una paratona di Dragowski, che si ripete poco dopo su Simeone. Ma su quell’occasione c’è stato una defaillance clamorosa di Lirola, che indietreggia invece di affrontare l’avversario. Ribery si arrabbia rivolgendosi a Iachini: «Ma quello che c… fa?». Iachini fa segno di aver capito: toglie Lirola e manda in campo Dalbert. Non bsta: fuori anche Badelj per Pulgar.

KOUAME’ – Due campi anche per Zenga: in campo Ragatzu e Ionita, fuori Joao Pedro e Rog. Al 22′ sassata di Lykogiannis e respinta, direi davvero da campione, di Dragowski. L’ingresso di Ragatzu crea grattacapi ai viola. Il giocatore del Cagliari si destreggia bene in area, poi si esibisce in un’apprezzabile rovesciata. Fortunatamente murata. Duncan e Ribery continuano a essere i più attivi. Proprio Duncan rimedia un pestone da Mattiello. Giustamente ammonito. E’ il 27′, ma Ribery non fa segni di voler uscire. Iachini però pensa che Franck abbia già dato tanto. Il migliore in campo, con Duncan. Ed ecco la sorpresa fuori Vlahovic per Cutrone e Ribery per Christian Kouame. Ha la maglia numero 9 e non giocava da novembre, quando si infortunò in Coppa d’Africa.

GHEZZAL – E proprio, lui Kouamè, tocca il suo primo pallone di testa indirizzandolo in porta. Gli nega il gol una deviazione volante di Cragno. Altro cambio di Zenga: Faragò per Birsa. Quindi giallo a Duncan per fallo su Nandez. Peccato: era diffidato e salterà il Verona. Peggio ancora dopo qualche istante: Ghezzal va giù da solo. Si tocca la gamba destra: problema all’adduttore. Vorrebbe il cambio ma ormai Iachini ha esaurito la scorta. Fiorentina in dieci. Allenatore troppo precipitoso e un po’ imprevidente? Per fortuna, Ghezzal sa stringere i denti. E rientra. Avrebbe anche un’occasione da gol. al 44′, ma forse viene frenato dal dolore. Poi Lynkogiannis lo travolge. E viene ammonito. Cinque di recupero. Su angolo di Pulgar, Cragno non blocca: il pallone balzella nell’area piccola ma nessuno lo butta dentro. Duncan fa tutto e di più. Uscito Ribery, il migliore è lui. Come Nainggolan e Nandez nel Cagliari. La partita finisce. Con una buona notizia per la Fiorentina: che sale a 35 punti. Otto più del terz’ultimo Genoa, sconfitta in casa dal Napoli. Ma è possibile soffrire così per il secondo anno consecutivo?

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Sandro Bennucci

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