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Berlusconi: favorevoli al Mes, ma nessun soccorso politico alla maggioranza

Silvio Berlusconi ANSA/ GIORGIO BENVENUTI

ROMA – «Di fronte ad una serie di interpretazioni giornalistiche improprie che si ripetono in questi giorni, sono costretto a richiamare ancora una volta concetti che ho espresso in decine di occasioni pubbliche, interviste, dichiarazioni. Il senso di responsabilità istituzionale dimostrato da Forza Italia di fronte all’emergenza CoViD-19 non ha nulla a che fare con valutazioni di politica interna, non prelude ad alcun cambiamento di maggioranza né tanto meno ad alcun soccorso” parlamentare al centro-sinistra». Lo afferma in una nota Silvio Berlusconi.

«Il nostro orizzonte politico – prosegue – è e rimarrà l’alleanza di centro-destra, una coalizione che in Italia esiste perché è stata fondata e resa possibile da noi, con la mia discesa in campo nel 1994. E’ un’alleanza basata su un progetto comune e sulla lealtà reciproca fra forze politiche differenti, nella quale noi rappresentiamo la componente liberale, cristiana, garantista, europeista, portatrice dei valori culturali e civili sui quali si fonda l’Occidente. Una componente essenziale per un centro-destra credibile in Europa e nel mondo, in grado di vincere e di governare.
La nostra valutazione sul MES e sul rapporto con l’Europa, la nostra collocazione del Partito Popolare Europeo sono temi che ci caratterizzano, ma che non hanno nulla a che fare con la politica interna. Ribadire queste differenze e questa nostra specificità mi pare doveroso per chiarezza verso gli elettori, ma non significa affatto un allentamento dei vincoli di una coalizione che rappresenta la nostra storia e che lavoriamo perché sia il futuro, per affrontare insieme i prossimi passaggi politici, a cominciare da quelli immediati. Forza Italia è una grande forza liberale e come tale alternativa alla sinistra per ragioni culturali, storiche, politiche e programmatiche. Dal 1994 abbiamo impedito alla sinistra di impadronirsi del paese e io stesso ho pagato un alto prezzo personale per questo. Il nostro sogno di un’Italia libera, di una società aperta, di uno stato liberale secondo i migliori modelli dell’Occidente è il futuro per il quale continuiamo ad essere in campo».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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