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Caso camici in Lombardia, Fontana: «Voglio stabilire la verità e voltare pagina»

Attilio Fontana, governatore della Lombardia (Foto ANSA)

MILANO – Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è intervenuto nell’aula del Consiglio regionale per la vicenda dei camici. Ha affermato: «Ho riflettuto molto sull’opportunità di intervenire in quest’aula, soprattutto per la preoccupazione di dare ulteriore cassa di risonanza a polemiche sterili, inutili, strumentali oltre che lesive della mia persona e del ruolo che ricopro. Ma alla fine ho deciso di essere qui non solo per affermare la verità dei fatti, ma anche per voltare pagina e affrontare con forza la volontà di andare oltre, affrontando un presente pieno di incognite e guardando alle sfide del futuro».

Prima dell’Intervento, su Facebook aveva scritto: «Parlerò in Consiglio Regionale per rispondere alle troppe false ricostruzioni create ad arte in queste settimane per danneggiare me e la giunta che presiedo per mero opportunismo politico. Le notizie uscite in questi giorni avrebbero dovuto porre fine alle polemiche. In molti mi avete espresso solidarietà, vicinanza e finanche ringraziamenti. Altri purtroppo stanno travisando i fatti e, come al solito, in questa Regione lo scarso contenuto politico delle opposizioni porta a ricostruzioni fantasiose della realtà per attaccare la giunta che con orgoglio presiedo».

Fornitura Dama mai trasformata in donazione. Non ci sarebbe mai stato un atto formale della Regione Lombardia per trasformare la fornitura di 75mila camici in donazione da parte della Dama spa, la società di Andrea Dini, cognato del governatore Attilio Fontana E’ quanto scrive il Corriere della Sera, spiegando che la trasformazione del contratto non è mai stata registrata. Secondo quanto scrive il quotidiano, i pm hanno cercato senza trovarla all’interno di Aria, la centrale acquisti regionale, la delibera con la quale la fornitura dal valore di 513mila euro firmata il 16 aprile è stata trasformata il 20 maggio in donazione, e sono arrivati quindi alla conclusione che non esiste. Quindi, formalmente, sarebbe ancora in essere il contratto che prevede la consegna di 75mila camici alla Regione, che ne ha ricevuti invece poco meno di 50mila, e proprio la fornitura parziale del materiale è alla base dell’accusa di frode in pubblica fornitura per il presidente Fontana.



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