Frosinone: il lockdown imposto da Conte è un abuso, lo sentenzia un giudice di pace

FROSINONE – Il giudice di pace ha affermato che il lockdown imposto da Giuseppe Conte e dal governo è un abuso. E le sanzioni per chi lo violava una prepotenza che superava i limiti della Costituzione, tanto che ha annullato una sanzione comminata dal prefetto sulla base dei diktat di Conte. Lo riporta il quotidiano Il Tempo.
La sentenza riguarda un cittadino che l’11 aprile era stato multato perché aveva violato l’obbligo di stare a casa. Ma l’uomo tramite il suo avvocato ha fatto ricorso: risultato, non dovrà pagare la multa (a meno che la prefettura non faccia ricorso per conto del governo). Una sentenza che crea un pesante precedente. Il ricorso è stato accolto perché nessun articolo della Costituzione prevede lo stato d’emergenza come potere conferito al governo per ragioni sanitarie: è contemplato per terremoti, incendi, alluvioni o valanghe.
La sentenza riguarda un fondamento della Costituzione, nello specifico l’articolo 13: «La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria». E ovviamente non era il caso del lockdown. Insomma, per il giudice il governo ha abusato dei suoi poteri. Una sentenza che pone sotto altra luce sia il lockdown, sia la controversa decisione di Conte di prorogare lo stato d’emergenza, caso unico in tutta Europa.
Ma Conte non si sgomenta, ha sempre la possibilità di ricorrere alla magistratura ordinaria che, come dimostrano le intercettazioni del caso Palamara, è sensibile alle esigenze delle sinistre.
