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Pecorino toscano: la famiglia Busti e le polemiche (strumentali) dopo la visita di Salvini

Forme di pecorino

FIRENZE – Dal Consorzio del pecorino Toscano riceviamo, e volentieri pubblichiamo, una precisazione della famiglia Busti, che gestisce l’omonimo Caseificio, tirata in ballo da polemiche politiche strumentali dopo una visita di Matteo Salvini e della candidata del Centrodestra alla presidenza della Regione Toscana, Susanna Ceccardi. Un esponente del Pd aveva pubblicamente invitato a boicottare il pecorino dei Busti. La nota della famiglia riporta il caso alla sua giusta dimensione.

«In riferimento alla visita di Matteo Salvini del 14 agosto scorso, volevamo ancora una volta ribadire come la visita sia stata condotta nel pieno rispetto delle procedure di sicurezza e che la forma di pecorino “Il Pistacchio” in questione sia stata omaggiata a conclusione della stessa.

Il Caseificio Busti è da sempre aperto a tutti, al di là dell’ideologia politica. Ogni anno, la nostra azienda organizza centinaia di visite guidate per privati, operatori di settore, scuole e giornalisti.

Ci rammarica l’utilizzo sconsiderato di parole forti come ‘boicottaggio’, soprattutto in un momento storico così difficile, non solo per la ns realtà ma per tutto il Sistema Paese

Nel rispetto della nostra storia, delle 120 famiglie che lavorano con noi, dei nostri clienti, invitiamo tutte le forze politiche e tutti coloro che in queste ore stanno strumentalizzando i fatti accaduti a smorzare i toni della polemica.

Vogliamo ringraziare di cuore tutti coloro che, sia in forma pubblica che privata, ci hanno fatto sentire la loro vicinanza e solidarietà. Non è nostro interesse occuparci di politica e da subito torneremo a concentraci sul nostro lavoro, dedicando tutte le energie alla nostra Azienda».

 

Firmato:

Remo, Stefano, Marco, Benedetta Busti

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