Vicofaro, coronavirus. Rossi potrebbe intervenire per svuotare il centro migranti di Don Biancalani, pericoli per la salute

Dal giornale La Repubblica apprendiamo che la Regione si preoccupa della delicata situazione creatasi nel centro migranti gestito da Don Biancalani a Vicofaro, la parrocchia con il coronavirus è diventata un luogo troppo pericoloso per chi la frequenta. A dirlo è stata la Asl che in un sopralluogo recente avrebbe trovato 195 persone che dormivano nei vari spazi della struttura. Così quello su Vicofaro potrebbe essere l’ultimo atto di Enrico Rossi come governatore. L’idea è quella di preparare un’ordinanza nella quale si invitino Asl Toscana Centro, Curia e Comune a trovare una soluzione, cioè individuare strutture dove ospitare una parte dei migranti a gruppetti.
Il problema è legato all’epidemia e per questo lo prenderebbe in mano la Regione. Dei tre soggetti che saranno chiamati in causa nei prossimi giorni, dopo alcune riunioni nelle quali saranno coinvolti, potrebbe essere la sola Asl a rispondere. Il sindaco Alessandro Tomasi tra l’altro si è detto disposto a ricorrere al Tar contro una eventuale ordinanza di Rossi che secondo lui travalicherebbe le competenze della Regione. Ma l’ente interviene, è questa la linea in presidenza, perché c’è un problema sanitario legato all’emergenza coronavirus.
Oggi tra l’altro a Firenze si svolgerà una riunione tra Rossi, Eugenio Giani, che a giorni prenderà ufficialmente il suo posto, e i direttori di aziende sanitarie e ospedaliere per parlare del coronavirus. Si farà un punto su quanto è stato fatto, quanto si sta facendo e soprattutto quanto si farà nelle prossime settimane. Il tema Vicofaro non sarà probabilmente toccato in quella sede (ma comunque Giani è stato informato del problema). Però Rossi ne parlerà subito dopo con il prefetto di Pistoia, Gerlando Iorio.
Nei prossimi giorni tutte le altre parti in causa verranno convocate per cercare una soluzione. La Asl aveva già fatto sopralluoghi alcuni mesi fa nella struttura di Vicofaro, diventata nel tempo un simbolo dell’assistenza ai migranti, irregolari e non. C’erano delle irregolarità ma a preoccupare sono stati i controlli fatti più di recente, pochi giorni fa. In quell’occasione ci si è resi conto che le persone presenti sono troppe, specialmente la notte, e le misure anti coronavirus, mascherine, distanziamento eccetera, praticamente nulle. Si teme che possa esserci un focolaio, che con quei numeri potrebbe avere effetti molto pesanti.
L’idea adesso è di trovare più di una struttura dove sistemare gruppetti di migranti. La difficoltà dell’operazione è dovuta al fatto che non esiste un censimento preciso delle persone che frequentano la parrocchia di Vicofaro, dove danno accoglienza a tutti coloro che ne hanno bisogno. Il sindaco di Pistoia temeva che si potesse usare l’ex ospedale, il Ceppo, ipotesi esclusa dalla Regione proprio perché l’idea è quella di avere più strutture piccole.
Ma l’ipotesi si scontrerà con la volontà del prete amico dei migranti e dei suoi numerosi ospiti, che non vogliono assolutamente dividersi e lasciare la parrocchia accogliente.
