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Forze dell’ordine contro il Governo. Uno sciopero proclamato per il 14 ottobre

Dal sito del Sap

Mentre le sinistre estreme, e anche il Pd, ascoltati dal governo, agevolano i clandestini, le Ong e chi trasgredisce le regole, i tutori dell’ordine sono sacrificati e  subiscono assalti e vessazioni. Quando intervengono e magari negli episodi sono coinvolti soggetti che hanno messo loro stessi in pericolo la loro incolumità, la magistratura indaga e iscrive nel registro degli indagati solo i tutori dell’ordine.

Anche in passato poliziotti e carabinieri sono stati oggetto di violenze da parte di manifestanti, soprattutto di appartenenti a centri sociali e a gruppi antagonisti, senza che questi ultimi ne abbiano sopportato le conseguenze.

II prossimo 14 ottobre, anche per questo, moltissime sigle sindacali di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia penitenziaria si riuniranno alle 10 in piazza del Popolo, a Roma, per sottolineare l’immobilismo delle istituzioni, in particolare del governo. La vignetta che pubblichiamo sopra è chiaro indice di questa insofferenza diffusa.

Molti sono i commenti e le dichiarazioni che si leggono sui siti di molti sindacati delle varie Forze di Polizia. I fatti di cronaca parlano chiaro: l’ultimo episodio in ordine di tempo è l’aggressione e il ferimento di alcuni agenti, ad Agrigento, da parte di migranti che volevano fuggire dall’hotspot dove erano ospitati per la quarantena. La ministra Lamorgese ha subito dichiarato solidarietà ai feriti,  e vedremo se i solerti magistrati agrigentini procederanno con la dovuta attenzione contro i migranti.

Le giuste rivendicazioni delle Forze dell’ordine non sono prese in considerazione dal governo, che, denuncia il Lisipo, non avrebbe fondi a disposizione neppure per pagare gli straordinari per gli interventi in ordine pubblico, mentre trova molti milioni al mese per il noleggio di 5 Navi quarantena, attrezzate con lussi da crociera, per ospitare clandestini sospetti contagiati dal Covid, che arrivano a migliaia sulle nostre coste, con i porti e le porte aperte dai prodi giallorossi. Ma siamo in Italia, dove sinistre, Chiesa, associazioni che beneficiano dei generosi fondi dell’accoglienza e Ong non vogliono rinunciare al business dei migranti, per motivi ideologici, politici e, diciamolo pure, in qualche caso anche di convenienza economica.

 


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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