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Controlli coronavirus: circolare del Viminale, tutte le responsabilità ai prefetti, anche in materia di sport e riunioni private

ROMA – La circolare inviata dal Viminale ai prefetti si occupa anche delle riunioni private o pubbliche. «E’ reintrodotto, per le pubbliche amministrazioni, l’obbligo di tenere le riunioni con modalità da remoto, salvo che sussistano motivate ragioni che ne giustifichino lo svolgimento in presenza. Le riunioni private sono ancora consentite inpresenza, sebbene il loro svolgimento da remoto sia fatto oggetto di una forte raccomandazione. La distinzione fra riunioni private ed attività convegnistiche e congressuali, il cui svolgimento in presenza è sospeso, è da ascrivere ad alcuni elementi estrinseci, quali il possibile carattere ufficiale dei congressi e dei convegni, l’eventuale loro apertura alla stampa e al pubblico, il fatto stesso che possano tenersi in locali pubblici o aperti al pubblico. Elementi questi assenti, in tutto o in parte, nelle riunioni private, come, ad esempio, nelle assemblee societarie, nelle assemblee di condominio»

E non solo, vengono date disposizioni anche in merito alle discipline sportive di livello provinciale. «Sono oggetto di divieto gli eventi e le competizioni riguardanti le discipline sportive di contatto di interesse provinciale. Sono inoltre vietate le attività sportive di contatto a carattere ludico-amatoriale. Al riguardo, è bene precisare che con tale dizione si intende qualunque attività sportiva di contatto effettuata a livello occasionale e spontaneo (ad esempio, le partite di calcetto tra amici). E’ opportuno chiarire, onde anche evitare pratiche elusive, che il tesseramento presso associazioni o società sportive dilettantistiche ècondizione per l’esercizio degli sport di contatto purché esso avvenganel perimetro di eventi e competizioni riconosciute di interesse nazionale o regionale dai suddetti Comitati e dalle federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva – si legge ancora nella circolare – Sono escluse dal divieto, invece, le forme individuali degli sport di contatto, conla conseguenza che le relative attività di allenamento potranno continuare a svolgersi, purché nel rispetto del distanziamento e dellealtre misure di sicurezza. Solo a titolo di esempio, per il calcio, potrà essere svolto il lavoro individuale con la palla; per le arti marziali, l’allenamento con manichini; per la danza, le figure singole”. Sono ora consentiti, si precisa nella circolare, gli eventi e le competizioni riguardanti ”gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paralimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali. Non sono consentiti, pertanto, eventi e competizioni di livello provinciale».

Queste disposizioni non sono state date così per informare i prefetti, è evidente ed implicito l’invito a controllare che tutto si svolga nel rispetto delle regole. Con quali mezzi e con quali forze? I sindaci sono esentati, i prefetti si arrangino, poi saranno loro a finire sotto accusa, non i politici. Un vecchio prefetto definiva la categoria il fusibile dell’amministrazione, definizione elegante per dire che siamo i capri espiatori della politica centrale e locale.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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