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Firenze: «Tomás Saraceno. Aria», la grande mostra di Palazzo Strozzi» chiude con 60.000 presenze e nemmeno un contagio

Tomás Saraceno a Palazzo Strozzi (Foto di Alessandro Moggi)

FIRENZE – Ben 60.000 visitatori e nemmeno un contagiato. «Tomás Saraceno. Aria», la grande mostra di Palazzo Strozzi a Firenze dedicata a uno dei più originali e visionari artisti contemporanei, la cui ricerca poliedrica e creativa unisce arte, scienze naturali e sociali, si è chiusa ieri con un totale di oltre 60.000 visitatori, nonostante la sospensione forzata di tre mesi (a pochi giorni dall’inaugurazione) per il lockdown primaverile.

«La mostra ha riscosso un grandissimo successo di pubblico e di critica, che l’ha consacrata non solo come uno degli eventi culturali più importanti d’Italia, ma anche come una straordinaria occasione di riflessione sul mondo all’epoca del coronavirus», commenta la Fondazione Palazzo Strozzi.

«Con la sua straordinaria creatività Saraceno ha trasformato Palazzo Strozzi in un luogo di partecipazione e condivisione, con opere talvolta impercettibili a volte monumentali e di forte impatto, simboli di una visione aperta e interconnessa col mondo, che sono diventate fin da subito immagini iconiche per una riflessione sul nostro presente – ha dichiarato Arturo Galansino, curatore della mostra e direttore generale della Fondazione – In un momento di profonda crisi dei concetti di condivisione e socialità, Palazzo Strozzi si è trasformato in uno spazio di immaginazione e un luogo di ripartenza per una nuova idea di partecipazione creando un’esperienza totalmente inedita per i nostri visitatori per parlare di presente e futuri possibili, di connessioni e isolamento, di partecipazione e meditazione: riflessioni più che mai attuali per portare avanti nuove visioni di futuro e di realtà».

Sono stati oltre 30.000 i visitatori non locali, di cui oltre 20.000 si sono recati a Firenze appositamente per visitare la mostra. Circa il 50% ha soggiornato in città almeno una notte, gli altri hanno visitato Firenze in giornata approfittando dell’esposizione. “In generale si conferma altissimo il gradimento espresso dai visitatori, con il 97% del pubblico che si dichiara soddisfatto dell’esperienza”, fa sapere la Fondazione.

Indotto cittadino aumentato, lavoro per alberghi e ristoranti e nessun contagio. Ma il ministro Franceschini preferisce chiudere tutto, via le mostre, via i musei: è questa l’ultima geniale trovata anti-covid.

«Alle Gallerie degli Uffizi non abbiamo visto assembramenti di nessun tipo, particolarmente in questo ultimo periodo. Gli Uffizi perderanno circa 1 milione di euro al mese», afferma Schmidt, il direttore delle Gallerie degli Uffizi. Ma non importa, si chiude tutto lo stesso, anche se i contagi sono altrove (specie nelle rsa, dove, salvo poche felici eccezioni, si continua a non testare sistematicamente e frequentemente tutto il personale sanitario col tampone – a nulla in questi casi serve il sierologico.

Rinchiusi come talpe, senza palestre per allenarsi riducendo obesità, diabete e ipertensione (le condizioni principali per rendere grave l’infezione da covid), senza teatri, senza cinema, senza musei, senza mostre; così sarà più facile per molti cadere in depressione e ritrovarsi conseguentemente indebolito il sistema immunitario.

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