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Terrorismo colpisce anche con pandemia, principali atti del 2020

ROMA – Hanau, Nizza, Vienna. L’incubo del terrorismo di matrice islamica o xenofoba ha continuato a materializzarsi in Europa anche nel 2020. Malgrado la pandemia mondiale in corso e il lockdown imposto in moltissimi Paesi, gli attacchi non si sono fermati, con una preoccupante recrudescenza nella seconda parte dell’anno culminata nella strage nella capitale austriaca.

Il 2020 è stato anche l’anno della morte del leader di al-Qaeda, l’egiziano Ayman al-Zawahiri, avvenuta – secondo fonti della sicurezza afghane e pakistane – a novembre a Ghazni, in Afghanistan, in seguito a problemi respiratori.

Ecco di seguito gli attacchi terroristici più gravi registrati quest’anno in Europa.

2 Febbraio: un uomo accoltella tre passanti a Stretham, periferia sud di Londra, ferendone gravemente uno, prima di essere ucciso dalla polizia. L’attentatore, Sudesh Amman, era stato arrestato dall’anti-terrorismo nel maggio 2018 ed era stato scarcerato da poco.

19 febbraio: Tobias Rathjen, 43enne tedesco infarcito di idee dell’estrema destra xenofoba, apre il fuoco all’impazzata contro due shisha bar di Hanau, in Germania, uccidendo nove persone, prima di tornare a casa, ammazzare la madre di 72 anni e suicidarsi. Tra le vittime diversi cittadini turchi.

25 settembre: due persone vengono accoltellate in boulevard Richard Lenoir, nell’11esimo arrondissement di Parigi, non lontano dall’ex sede del magazine Charlie Hebdo, già finito sotto attacco nel 2015 per una vignetta ritenuta blasfema. Il principale sospetto è un 18enne nato in Pakistan, sconosciuto ai servizi di intelligence, ma noto alla polizia per reati comuni. Nell’ambito dell’inchiesta vengono arrestate sette persone.

4 ottobre: due gay vengono accoltellati da un richiedente asilo siriano a Dresda, in Germania. Una delle vittime muore, l’altro resta gravemente ferito. Il sospetto, Abdullah al-Haj Hasan, viene arrestato due settimane dopo. Secondo la polizia, l’attacco ha una matrice islamica.

11 ottobre: la polizia francese uccide un 18enne di origine cecena, Abdoullakh Anzorov, dopo che quest’ultimo aveva decapitato il professore Samuel Paty a Conflans-Sainte-Honorine, vicino Parigi. L’aggressore avrebbe punito il professore per aver mostrato in classe le contestate vignette su Maometto. Le forze di sicurezza arrestano 11 persone ritenute sue fiancheggiatrici.

29 ottobre: tre persone vengono accoltellate a morte nella cattedrale di Notre-Dame a Nizza. L’assalitore, Brahim Aouissaoui, viene colpito e arrestato. Sia il presidente francese, Emmanuel Macron, che il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, attribuiscono l’attacco all’estremismo islamico.

2 novembre: l’Europa torna a vivere l’incubo degli attacchi dell’Isis. Intorno alle 20 a Vienna un uomo di origine macedone, Kujtim Fejzullai, apre il fuoco nei pressi della sinagoga centrale. In tutto sono sei i punti della città in cui vengono esplosi dei colpi che provocano 4 morti e diversi feriti. Lo stesso assalitore viene ucciso dalla polizia con indosso un giubbetto esplosivo. L’attentato è rivendicato dall’Isis.

2020, attacchi, terrorismo


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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