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Crisi governo: le opposizioni contro Conte e la maggioranza, ma Iv attenua i toni

ROMA – Dopo che M5S e Pd si sono schierati come un sol uomo a favore mdi Conte, iniziano le dichiarazioni e le critiche feroci delle opposizioni, a cominciare dalla Lega, mentre Scalfarotto, per i renziani, attenua i toni.

BORGHI (Lega) – «Presidente Conte, lei se ne andrà quando la montagna di guano che è stata accumulata sotto il tappeto sarà così enorme da non poter essere più nascosta. Ve ne andrete come chi lascia la casa dopo averla occupata: dopo aver distrutto e rubato tutto, dopo aver defecato al centro della stanza. Lo ha detto Claudio Borghi,
della Lega, intervenendo in aula alla Camera dopo l’intervento del premier-

SGARBI – «La situazione che vediamo ha qualcosa di drammatico, noi pensavamo che quando Salvini e’ andato via andasse via anche lei presidente Conte, invece con un numero acrobatico e’ restato li’ sostituendo se stesso, mentre la Lega cedeva il posto al Pd: l’Italia dei due Matteo». Lo ha detto Vittorio Sgarbi, deputato del Gruppo Misto, nel corso della discussione generale al termine delle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Lei e’ stato nominato con un colpo di mano di Renzi, a cui deve riconoscenza, ora chi l’ha voluto, Renzi, non lo
vuole piu’, ma lei non vuole andarsene, complimenti, lei rimane e l’Italia se ne va».

COSTA – «Noi di Azione e Piu’ Europa non voteremo la fiducia al vostro governo, se dovesse continuare noi saremo
all’opposizione. Ci troviamo di fronte ad una scazzottata di fronte al burrone, tirate a campare per mantenere il potere senza programmi e senza progetti. Invece di parlare di economia, salute, opere pubbliche, lei presidente perde tempo a costruire la lista Conte, si rechi al Quirinale per le dimissioni, serve una nuova leadership».

DINI – Anche l’ex premier, non più in parlamento, si esprime: «Conte vuole rimanere per soddisfare la sua vanità, se avesse un po’ di dignità, se i voti al Senato fossero meno di 155 dovrebbe presentare le sue dimissioni al Colle».

SCALFAROTTO – Una timida apertura viene dall’ex sottosegretario Scalfarotto (Iv), che potrebbe indicare l’ulteriore piroetta di Renzi in corso d’opera: «Se c’è da creare un governo migliore noi non abbiamo pregiudiziali sui nomi, figurarsi se mettiamo il veto su di lei. Ma chiediamo di muoversi, darci risposte -ha spiegato l’ex sottosegretario di Iv-. Se questo c’è, se c’è una visione noi ci siamo. Se il progetto è lasciare le proprie idee per mantenere il proprio incarico noi non ci saremo, se c’è un governo vero Italia viva non mancherà». Anche se alla fine lancia una frecciata al premier, paragonandolo al Conte zio di manzoniana memoria: «Come il conte zio manzoniano lei è sempre
per troncare, sopire. Oggi ha fatto un altro elenco di cose da fare senza dire come e quando. Con lei c’è sempre da troncare e sopire, domani facciamo un incontro e un vertice ma le cose non succedono mai e in questo momento così importante le cose devono succedere subito -ha spiegato l’ex sottosegretario di Italia viva-. Non è epoca per traccheggiare e rimandare, questo è stato il tratto del suo governo».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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