Torino, inaugurazione anno giudiziario: Pg Saluzzo, azione dei No Tav contro Forze ordine è gesto everssivo

TORINO – «Chi si contrappone allo Stato chi ‘antagonizza’ lo scontro con metodi che si traducono in aggressione violenza resistenza alle attività legittime che sono ‘comandate’ alle forze dell’ordine, si pone fuori dall’ordinamento. Di più: si pone contro l’ordinamento. Ed il termine ‘eversivo’ bene dipinge quell’atteggiamento e quelle finalità».
Così il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo che nell’inaugurazione dell’anno giudiziario è tornato a richiamare la recente sentenza per i gli scontri verificatisi in Valsusa, al cantiere della Tav, nel giugno e luglio 2011 tra militanti No Tav e forze dell’ordine.
«Azioni, preordinate e strategicamente organizzate, portate in maniera del tutto arbitraria, immotivata, prive di qualunque connotato di ‘reazione’, esclusa anche dagli ultimi giudici, con violenza ‘massiccia’ e ‘massiva’ – ha proseguito Saluzzo – mi portano a dire che si tratti di persone e gruppi che si pongono fuori dall’ordinamento, oltre, molto oltre i confini della legalità e del tollerabile in uno Stato di diritto. Perché qui si contrappongono l’area di chi per una impostazione ideale si schiera pacificamente contro la Tav, condivisibile o meno che sia la opzione prescelta, e chi invece ‘affiancandosi’, arbitrariamente, a quel legittimo movimento trasforma il terreno di diversa valutazione in un campo di battaglia».
Una definizione che vale non soltanto per il caso della val di Susa, ma per tanti casi analoghi che si verificano ad opera di estremisti di destra e di sinistra, anarcoinsurrezionalisti e centri sociali, che sono tollerate (quelle orientate a sinistra) da una certa politica, alla quale la vecchia accondiscendenza verso i compagni che sbagliano forse non ha insegnato niente.
