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Morte di Davide Astori: processo rinviato al 2 aprile. Francesca Fioretti: «Fiducia nella giustizia»

Davide Astori

FIRENZE – E’ stato rinviato al 2 aprile, il processo con rito abbreviato per la morte di Davide Astori, davanti al giudice Angelo Antonio Pizzuti. Imputato il professor Giorgio Galanti, accusato di omicidio colposo. Quella di oggi, 4 febbraio, è stata un’udienza basata sul confronto fra i periti, come confermato dall’avvocato Sigfrido Fenyes, difensore del professor Galanti. L’avvocato ha spiegato: «Quella di oggi è stata una mattinata molto intensa, nella quale c’è stato un confronto aperto ed i periti sono stati esaustivi nei chiarimenti richiesti dalle parti. Credo che siano stati chiariti i punti che potessero avere».

«Il processo – ha aggiunto il legale – è stato rinviato per la discussione al 2 aprile, per questa data si discuterà e credo che avremo anche la sentenza. Sui contenuti della perizia forse non è opportuno entrare, vista ancora la fase in cui siamo. Ancora non mi posso sbilanciare sull’esito, sono emerse diverse prospettazioni che sono quelle delle parti e dei periti. Galanti più sereno? Il processo è un passaggio duro e lo sta vivendo in maniera sensibile. Si tratta di passaggio dolorosissimo visto anche il rapporto che lui aveva con Davide Astori».

«E’ stata un’udienza significativa, confermo e ribadisco la fiducia nella giustizia e il 2 aprile sarò di nuovo qui». Lo ha detto la compagna di Davide Astori, Francesca Fioretti, uscendo dal palazzo di giustizia a Firenze dovesi è celebrata un ‘udienza del processo con rito abbreviato per la morte del calciatore. Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati i due tecnici che hanno redatto la perizia disposta dal giudice, secondo le quale la morte del giocatore non avrebbe potuto essere evitata. Il processo proseguirà il 2 aprile. La perizia, inoltre, avrebbe confermato le cause della morte individuate dal medico legale: il capitano della Fiorentina morì nel sonno per una aritmia ventricolare maligna, provocata dalla grave patologia cardiaca della quale soffriva e che non gli fu mai diagnosticata. Nella loro relazione i periti avrebbero sostenuto che la notte in cui Astori si sentì male, mentre dormiva, solo in una camera d’albergo, l’unica possibilità di salvarlo sarebbe stata quella che gli fosse stato installato in precedenza un defibrillatore. Eventualità quest’ultima impensabile in assenza di una diagnosi. Tuttavia, sosterrebbero sempre i periti, anche se Astori fosse stato sottoposto all’holter, sarebbe stata bassa la probabilità che questo esame potesse permettere di rilevare anomalie tali da imporre ulteriori approfondimenti.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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