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La politica dell’immigrazione, attesa per le mosse di Draghi

ROMA – La politica dell’accoglienza e dell’immigrazione è certamente, dopo la sanità e l’economia, uno dei punti che il Governo Draghi dovrà affrontare con priorità e con difficoltà, viste le diverse sensibilità della compagine da lui guidata.

In attesa di vedere concretamente se Draghi riuscirà ad ottenere dall’Europa quel piano di equa distribuzione che per Conte è rimasto un miraggio, affidiamoci alle cifre per mostrare quale sia stata la differenza nei primi due mesi degli anni 2019 – 20 – 21, nella gestione del governo gialloverde (2019) e giallorosso (2020-2021), sempre presieduti da Conte. Il grafico è tratto da una fonte inattaccabile, il Ministero dell’Interno.

Nel 2019, 215 sbarchi, nel 2020, 2014 sbarchi, nel 2021, 2341 sbarchi. Per curiosità abbiamo aggiunto le nazionalità dei nuovi arrivati, visto che più volte si è sostenuto che l’incremento notevole era dovuto alla crisi economica della Tunisia. Ebbene (vedi sotto), nei primi due mesi 2021 sono arrivati 334 tunisini, 254 guineiani, 249 ivoriani, e 217 eritrei.

Vedremo quale sarà la rotta che seguirà Draghi e soprattutto se saprà imporsi all’Europa e alle Ong, per far sì che la Sicilia e il meridione diventino effettivamente le frontiere dell’Europa e non soltanto dell’Italia, come avvenuto finora.

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