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Champions: il Bayern travolge la Lazio (1-4) all’Olimpico. Stasera Atalanta-Real Madrid

Robert Lewandowski esulta dopo il suo gol alla Lazio
MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA

ROMA – Toccherà all’Atalanta, stasera 24 febbraio, cercare di tenere alto il nome del calcio italiano nella sfida contro il Real Madrid. Dopo che la Juventus è stata battuta dal Porto (2-1) e il Bayern Monaco, ieri sera, ha asfaltato la Lazio all’Olimpico. Un 1-4 (con i tedeschi che dopo l’ora di gioco hanno scelto di non infierire) frutto di regali come quelli di Musacchio e Patric in occasione della prima e terza rete degli ospiti e di un atteggiamento troppo remissivo della squadra biancoceleste, irriconoscibile e impaurita al cospetto dei campioni del mondo. I quali erano penalizzati da qualche assenza pesante (Muller, Gnabry, Pavard, Tolisso, Douglas Costa) ma con l’allenatore Hansi Flick comunque in grado di attingere a una rosa ricca al punto che si è potuto permettere di lanciare dall’inizio un talento del calibro del giovanissimo Jamal Musiala.

Proprio Musiala, segnando la seconda rete dei bavaresi, è diventato il più giovane calciatore inglese a segnare in Champions, con 17 anni e 363 giorni, oltre che il secondo più ‘green’ in assoluto dopo l’ex romanista Bojan Krkic, che con il Barcellona nel 2007-’08 andò a segno contro lo Schalke 04 a 17 anni e 271 giorni. A uno così, e ai vari Lewandowski, Coman, Davies (spettacolari alcuni suoi duelli in velocità sulla fascia con l’altro ‘sprinter’ Lazzari) e Sané, la Lazio ha opposto i Musacchio e Patric che non sono pronti per giocare a questi livelli, e un Acerbi in confusione e a segno nella sua porta per l’autorete del poker bavarese a inizio ripresa.

Così, a parte una decina di minuti dopo lo 0-4, la squadra di Simone Inzaghi, che può recriminare soltanto sulla mancata concessione di un rigore per fallo su Milinkovic sullo 0-1, non è mai riuscita ad essere presente nel match, condizionata anche dal fatto che a metà campo sono contemporaneamente scomparsi i vari Leiva, Luis Alberto e Milinkovic Savic, ovvero un reparto teoricamente d’eccellenza ma oggi totalmente assente.


Paulo Soares

redazione@firenzepost.it

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