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Covid, Draghi: scuole riaperte fino alla prima media. E stop zone gialle fino al 30 aprile

ROMA – La prima notizia fornita dal premier, Mario Draghi, in apertura di conferenza stampa dopo la riunione della cabina di regìa dell’emergenza covid è per la scuola: riapertura fino alla prima media. Cioè lezioni in presenza. Per favorire i bambini e liberare le famiglie che non hanno a chi lasciarli se restano a casa, sia pure in dad. La seconda notizia, non annunciata da Draghi ma confermata da fonti di Palazzo Chigi, è non ci saranno zone gialle almeno fino al 30 aprile. Italia ancora stretta nelle misure anti covid, dunque. «La volontà complessiva – ha spiegato il Premier –  era che, se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per le scuole fino alla prima media. La scuola è un punto di contagio limitato solo in presenza di altre restrizioni. Ciò che è fonte di contagio è tutto ciò che avviene attorno alla scuola, quindi più si alza l’attività scolastica più aumentano le possibilità di contagio. In alcuni casi sarà possibile effettuare il test per gli studenti, ma parlare di azione globale mi sembra eccessivo.

VACCINI – «Noi per primi – ha detto Draghi – abbiamo posto il tema delle restrizioni all’export di vaccini nei Paesi extra-Ue. Ora purtroppo è un tema all’attenzione di tutti. Mi riservo di esaminare la parte giuridica degli ultimi contratti. Confermo quanto detto: c’è in gioco la salute, la vita e la morte, bisogna cercare il coordinamento europeo e se non si vede la soluzione bisogna cercare altre strade. Io però starei attento a fare certi contratti. Il blocco dell’export è completamente condiviso, la decisione è unanime dai paesi Ue. Però ora l’enfasi è tutta sul blocco ma non ne usciamo con i blocchi ma con la produzione dei vaccini, è l’unica cosa che ci farà uscire dalla pandemia e ci ridarà fiducia nel tornare a viaggiare, a costruire relazioni».

NO VAX – Sul personale sanitario che rifiuta il vaccino, il Premier è stato secco: «Il governo intende intervenire: non va bene che operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con malati. La ministra Cartabia sta prendendo un provvedimento a riguardo».

REGIONI – «Ci sarà un incontro la prossima settimana tra le Regioni e il governo centrale – ha detto ancora Draghi – ci sarò anche io. Bisogna lavorare tutti insieme, inutile mettere divieti o minacciare misure. Il criterio di fondo è l’età. Si va avanti così e si va avanti bene. La risposta delle Regioni alle parole pronunciate in Parlamento sui vaccini è stata, secondo me, ampiamente positiva. Quello che ho detto in parlamento alle Regioni era una reazione spontanea davanti alle differenze tra le varie regioni. La Costituzione attribuisce al governo centrale competenze in caso di pandemia. il mio richiamo era anche un appello a collaborare, il richiamo era inteso a dire che bisogna vaccinare i fragili e gli ottantenni e poi andare in ordine di età, ho anche detto che il criterio dell’età deve tornare a essere prioritario. Perchè si vedono categorie che sono state vaccinate prima e non si capisce perché siano più esposte degli ultraottenni che poi sono i nonni che stanno con i nipoti».

CHIUSURE – «Le chiusure sono pensabili o impensabili – ha continuato il Premier – solo in base ai dati che vediamo sui contagi. Le misure hanno dimostrato nel corso di un anno e mezzo di non essere campate per arie. E’ desiderabile riaprire, la decisione se farlo o meno dipende dai dati. Sono d’accordo con Garavaglia, se potessi andare in vacanza ci andrei volentieri, quandfo ho letto che ha invitato gli italiani a prenotare le vacanze estive».

BIDEN – «L’intervento di Biden – ha afermato Draghi –  è stato molto importante, ha veramente portato aria nuova, fresca nei rapporti Stati Uniti-Ue. Biden ha riaffermato che il pilastro della politica estera americana è l’Ue. Un tempo si diceva gli Usa guardano all’est, all’Asia, era in posizione equidistante. Oggi no, c’è un solo alleato fondamentale ed è l’Ue».

 

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Sandro Bennucci

Direttore del Firenze Post Scrivi al Direttore

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