Draghi: «Ristoranti aperti la sera, ma all’aperto. Aiuti a chi ha perso tutto. E faremo debito buono»
ROMA – «Si può guardare al futuro con prudente ottimismo e fiducia. Il governo sulle aperture oggi, 16 aprile 2021, ha preso un rischio ragionato, un rischio fondato sui dati che sono in miglioramento». Nelle prime parole che Mario Draghi ha pronunciato durante l’attesa conferenza stampa, le notizie che gran parte d’Italia aspettava con ansia: dal 26 aprile torneranno le zone gialle, con un giallo rafforzato, che però significa riapertura delle scuole, in presenza, nelle zone gialle e arancioni; riapertura delle attività di ristorazione, sport e spettacolo nelle aree a basso contagio da Covid. Ma solo all’aperto. E naturalmente rispettando rigorosamente le misure precauzionali: distanziamento e mascherine in primo luogo. Gli spostamenti saranno consentititra regioni gialle e con un pass tra regioni di colori diversi.
SCUOLE E RISTORANTI – Draghi ha confermato che la cabina di regia anticipa al 26 di questo mese l’introduzione della zona gialla, ma con un cambiamento rispetto al passato: nel senso che si dà, come appena detto, precedenza all’attività all’aperto, anche la ristorazione a pranzo a cena e alle scuole tutte, che riaprono completamente in presenza nelle zone gialla e arancione mentre in rosso vi sono modalità che suddividono in parte in presenza e in parte a distanza. «La campagna di vaccinazione – ha detto il premier – va bene, con tante sorprese positive e qualcuna negativa e questo è stato fondamentale per prendere le decisioni sulle riaperture. Questo rischio che incontra le aspettative dei cittadini si fonda su una premessa: che i comportamenti siano osservati scrupolosamente, come mascherine e distanziamenti, nelle realtà riaperte. Auspico per questo l’attenzione delle istituzioni e forze del’ordine. Il rischio si trasforma in opportunità. Gli spostamenti saranno consentiti tra regioni gialle e con un pass tra regioni di colori diversi. Saranno definitive le riaperture? Quando ho parlato di rischio ragionato è questa la risposta: se i comportamenti sono osservati e sulla campagna vaccinale non ho dubbi che sarà sempre meglio la possibilita che si torni indietro è molto bassa e in autunno la vaccinazione sarà molto diffusa».
DEF – «Con il Def e lo scostamento si fa “una scommessa sul debito buono – ha detto Draghi – il ministro Franco ha enunciato il Def e l’entità dello scostamento, 40 miliardi. Non merita attenzione solo la cifra ma il percorso di rientro dal deficit, che è poco meno del 12%, solo nel 2025 si vedrà il 3%. Questa è una scommessa sulla crescita: se la crescita sarà quello che ci attendiamo da tutti questi provvedimenti, dal piano di investimento, dal Pnrr, dalle riforme, pensiamo che non servirà una manovra correttiva negli anni a venire. Il processo si traduce in un’uscita dal debito per effetto della crescita. Il Pnrr è fatto di 191,5 miliardi circa, di cui 69 a fondo perduto, 122 prestiti, più 30 del fondo di accompagnamento al Pnrr”. “Il ministro Giovannini ed io abbiamo nominato 57 commissari per 57 opere pubbliche, opere che erano già finanziate e aspettavano di essere attuate . La domanda che uno si fa è: ma quando le vedo queste opere? Giovannini questo pomeriggio spiegherà il cronoprogramma con la data di apertura dei cantieri».
SOSTEGNI – «A proposito del decreto sostegni, è segnato da rapidità dei pagamenti, dal 30 marzo a oggi sono stati pagati due miliardi nella prima settimana e nella seconda un miliardo, ma i pagamenti non sono ancora terminati. La questione aperta è se introdurre cambiamenti nei prossimi sostegni alle imprese: il criterio adottato nel primo decreto è quello del fatturato ma ha suscitato perplessità in tanti per vari motivi. Il ministero sta pensando ad aggiungere, oltre a quello del fatturato, anche un criterio che riguarda l’utile, l’imponibile fiscale, in modo da vedere esattamente i soggetti più colpiti dalla pandemia. Naturalmente non si può aver tutto: con il fatturato i tempi sono molto rapidi, con altri parametri i tempi si allungano di tre o quattro settimane».
CRITICHE A SPERANZA – «Premetto che nel governo c’è un’atmosfera eccellente. Ciò consente di lavorare molto bene. Le critiche al ministro Speranza dovevano trovare pace fin dall’inizio perché non erano né fondate né giustificate: ho già detto, e mi secca doverlo dire in sua presenza, che lo stimo e l’ho voluto io nel governo. Queste aperture sono una risposta al disagio di categorie e giovani e portano maggiore serenità nel Paese, pongono le basi per la ripartenza dell’economia. Mi aspetto che avremo un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi e poi dovremo attestarci su un sentiero di crescita. Il rimbalzo è certo, non è sicuro esattamente quanto forte sarà. Ma dobbiamo lavorare sulla sfida di assicurare che dopo la ripresa dei prossimi mesi continueremo a crescere e tenere alto il livello dell’occupazione, dopo tantissimi anni in cui purtroppo la situazione è stata diversa».
DOSSIER ALITALIA E STELLANTIS – «Per la chiusura di questi dossier è stato creato debito. L’esempio di Alitalia è davanti a noi. Se è debito buono? Solo se è stata fatta una riforma della società per andare avanti con proprie ali e non per essere continuamente sussidiata come negli ultimi 20 anni, altrimenti è debito cattivo.
Nel fondo di accompagno al Pnrr c’è una posta per l’alta velocità Salerno Reggio Calabria. La logica dei nostri interventi è di due tipi: un sostegno alle persone – umanitario – per coloro che hanno perso tutto e non per colpa loro, un altro serve a evitare che le imprese per mancanza di liquidità chiudano o vengano acquistate da qualcuno che si presenta all’improvviso. Sta capitando. Ci saranno sicuramente settori industriali che con i cambi di comportamenti e tecnologie non avranno più mercato, in quel caso significherà assistere la transizione».
CRESCITA – «Il punto è riuscire a produrre la crescita, quello è il criterio per uscire dall’ alto debito,il rapporto debito/pil giudicato con gli occhi di ieri sarebbe molto preccupante ma gli occhi di oggi sono molto diversi. Nessuno nelle conversazioni fatte ha posto eventualità del ritorno alle regole come erano, è una discussione complessa che durerà tutto il prossimo anno, gli altri paesi sono in condizioni non dissimili, c’è un impegno serio verso una decrescita del rapporto debito/pil senza compromettere la crescita dei paesi».
ROAD MAP – Il ministro della salute, Roberto Speranza, ha quindi aggiunto alcune notizie e considerazioni: «Il principio che utilizzeremo in questa fase caratterizzata dalla gradualità si basa su dato: nei luoghi all’aperto riscontriamo una difficoltà significativa nella diffusione del contagio. Applicheremo questo principio nell’ambito della ristorazione e non. Auspico che il quadro epidemiologico migliorerà per programmare ulteriori aperture per le attività che non si svolgono all’aperto. Il 26 aprile è la data chiave in cui ripristiniamo le zone gialle, investendo sugli spazi aperti. Poi una road map accompagnerà le riaperture: il primo giugno alcune attività sportive, il primo luglio le attività fieristiche».
PALESTRE E PISCINE – Come raccomandato anche dalle Regioni nelle linee guida inviate al governo e al Cts, occorrerà, per i ristoranti, privilegiare le prenotazioni e disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors). Nei ristoranti “che dispongono di posti a sedere: dopo le 14, consentire solamente la consumazione al tavolo. Secondo le proposte dei governatori è necessario “privilegiare l’accesso tramite prenotazione e mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni. In tali attività non possono essere continuativamente presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere. Nel documento, delle Regioni, tra le altre cose si prevede per le palestre di redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (es. con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni. Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C”. In piscina solo con almeno 7 metri quadrati d’acqua a disposizione per nuotatore. Nel capitolo dedicato alle piscine è scritto infatti che la densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona. Per le aree solarium e verdi – si legge poi nel documento – assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno 10 m2 per ogni ombrellone; tra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno un metro e mezzo.