Terrorismo: Mattarella, fare piena luce sugli anni di piombo
ROMA – Che cosa sono stati gli anni di piombo per il nostro Paese? «Sono stati anni molto sofferti, in cui la tenuta istituzionale e sociale del nostro Paese, è stata messa a dura prova. Oltre quattrocento le vittime in Italia, di cui circa centosessanta per stragi. Cittadini inermi colpiti con violenza cieca, oltre cento gli uomini in divisa che hanno pagato con la morte la fedeltà alla Repubblica. Magistrati, docenti, operai, dirigenti d’azienda, studenti, giornalisti, uomini politici, sindacalisti. Nessuna categoria manca all’appello di una stagione in cui il terrorismo, di varia matrice, ha preteso di travolgere la vita delle persone inseguendo progetti sanguinari. La scia lasciata dagli assassini ci porta sino ai primi anni 2000».
Lo dice il capo dello Stato Sergio Mattarella in un’ intervista a la Repubblica nel giorno dedicato alle vittime del terrorismo. La completa verità sugli anni di piombo «è un’ esigenza fondamentale per la Repubblica», spiega Mattarella. Sul recente arresto in Francia di dieci latitanti degli anni di piombo, responsabili di atti di sangue, Mattarella ringrazia il presidente Emmanuel Macron ed auspica che «altri Paesi stranieri ne seguano l’esempio», consentendo alla giustizia italiana di fare il proprio corso nei confronti di tutti i latitanti fuggiti all’estero.
Non una parola di esecrazione sulle recenti disgustose affermazioni di alcuni terroristi non pentiti che irridono ancora alle loro vittime; come spesso accade Mattarella glissa su questioni spinose.