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Tassa di successione: proposta di Enrico Letta (Pd). Ideona: dote ai 18enni (ma ci rimetterebbero la casa di famiglia)

Enrico Letta vuole una nuova tassa di successione (che assomiglia alla patrimoniale)
ANSA/FABIO FRUSTACI

ROMA – Il Pd è sempre grandioso e munifico con i soldi degli altri: Enrico Lertta rilancia la tassa di successione proprio nel momento in cui l’Italia sta cercando di uscire dalla pandemia. Lui dice che vuole dare una  dote ai diciottenni: in realtà, se la sua idea strampalata dovesse passare, costringerebbe chi eredita una casa magari dai genitori o dai nonni, a venderla perchè altrimenti non avrebbe i soldi per pagare l’esosa tassa.

Ecco che cosa dice il segretario del Pd: «Su 7 del Corriere lancio la proposta di dote per i diciottenni. Per la generazione più in crisi un aiuto concreto per studi, lavoro, casa. Per essere seri va finanziata non a debito (lo ripagherebbero loro) ma chiedendo all’1% più ricco del paese di pagarla con la tassa di successione». E’ un modo, qualsiasi esperto di economia lo comprende, non per dare soldi a qualcuno ma per impoverire del tutto chi non ha quasi nulla, come nel caso di una casa di famiglia tramandata da padre in figlio. Oppore un altro modo per inserire una patrimoniale surrettizia: indicativamente per chi ha un patrimonio minimo di un milione, ma poi vanno a toccare le case, anche a chi ne possiede una sola, tanto per far cassetta.



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