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Ritorna il terrorismo, islamici aggrediscono e feriscono poliziotti in Francia e Germania

La Chapelle-sur-Erdre, (Photo by LOIC VENANCE / AFP)

Due gravi episodi nel giro di poche ore in Europa hanno fatto risorgere il pericolo di attentati islamici.

In Francia una poliziotta è stata accoltellata da un islamico radicalizzato in carcere, mentre Era uscito da poco dal carcere, dove si era radicalizzato e gli era stata diagnosticata una forma di schizofrenia: ieri ha accoltellato una poliziotta a La Chapelle-sur-Erdre vicino a Nantes prima di essere colpito in uno scontro a fuoco con la polizia. Il suo aggressore ha provato la fuga, ma è stato rintracciato dopo un’imponente ricerca. Il sospettato è stato colpito in una sparatoria con due agenti ed è morto poco dopo per le ferite riportate. Leggermente feriti due agenti. L’aggressore, un islamico quarantenne, era uscito da pochi mesi dalla prigione dove aveva scontato una pena di diversi anni per reati comuni. In carcere gli era stato diagnosticato un disturbo schizofrenico ed era anche stata notata la sua radicalizzazione. Il suo caso rientrava tra quelli segnalati ma era stato «preso in considerazione» dalle forze dell’ordine solo a marzo. L’attacco a La Chapelle-su-Erdre, cittadina di 20mila abitanti, è arrivato nello stesso giorno in cui il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, ha esortato i giudici a mostrare «fermezza» nei confronti di colpevoli di attacchi contro le forze dell’ordine. Anche in Francia dunque magistratura stile agrigentino.

In serata un caso simile a quello francese si è verificato anche in Germania, ad Amburgo, dove la polizia ha colpito a morte un uomo armato di coltello che, oltre ad aver danneggiato diverse auto, minacciava di aggredire un gruppo di agenti. La portavoce della polizia ha sottolineato che il sospettato avrebbe gridato «Allah akbar». Gli agenti hanno cercato di fermarlo usando lo spray al peperoncino ma l’uomo ha continuato a dirigersi verso di loro per colpirli. A questo punto hanno aperto il fuoco, ferendolo gravemente. Poco dopo il sospetto è morto.

Ce n’è abbastanza per far tornare l’allarme terrorismo islamico, anche se recentemente gli episodi terroristici si sono manifestati più attraverso atti singoli che con attentati organizzati. Ma non bisogna sottovalutare la portata di questi episodi, che sono fra l’altro imprevedibili, anche se spesso dovuti a lacune nei controlli, soprattutto in Francia.

In Italia ancora non corriamo questi rischi sia per la indubbia capacità del nostro intelligence e delle forze di polizia, sia perché l’Islam ritiene l’Italia un Paese ideale per far transitare terroristi, che spesso hanno trovato rifugio nelle nostre città o hanno attraversato la penisola per recarsi in altri Stati a realizzare il loro disegno di morte. Sotto questo aspetto siamo il ventre molle dell’Europa, visto che è stato accertato che, contrariamente a quanto affermano i buonisti nostrani, alcuni pericolosi estremisti sono arrivati con i barconi che quotidianamente e in gran numero arrivano a Lampedusa, accolti dalle braccia aperte del governo giallorosso. Forse anche per questo l’Europa è restia a darci quella solidarietà che da tempo chiediamo. E non ci sentiamo di darle tutti i torti.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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